venerdì 23 dicembre 2016

Anis Amri

“Era un ragazzo schivo ma nulla faceva pensare che fosse un estremista anzi sembrava un moderato come i suoi concittadini tunisini”, così ricorda Anis Amri una sua professoressa.
Questo deve farci riflettere: i terroristi islamici ai nostri occhi e attraverso il nostro metro di giudizio appaiono sanguinari assassini, ma nel loro sistema di valori sono invece dei purificatori del mondo, dei santi, ognuno dei quali cerca, nel proprio piccolo, di contribuire alla realizzazione del Grande Disegno di Allah. Nessuno di loro pensa di essere cattivo, di fare del male. Anzi, sono profondamente convinti di agire secondo i giusti principi. Questa è la conseguenza dell'indottrinamento che subiscono fin dalla nascita a suon di Corano.

Finché l'indottrinamento jihadista non verrà condannato come crimine contro l'umanità e combattuto fino alla sua eliminazione globale, noi non riusciremo a risolvere nulla e saremo condannati a uno scontro perpetuo.


martedì 20 dicembre 2016

Meglio accudire cani e gatti


Eccoli cresciuti, i figli esentati dai doveri. Sgravati dal peso di un'etica, sono stati privati del senso di realtà e condannati a essere eterni adolescenti, affogati in una bulimia di diritti, scaturiti da una fulminea sequenza di "voglio" esauditi ancor prima di sbocciare.

Oggi sono anagraficamente adulti, ma hanno un maledetto bisogno di certezze, come bambini a cui quelle certezze sono mancate, come sono mancati a tempo dovuto tutti i necessari "no" genitoriali. Così li vedi brancolare disperati, alla ricerca di un "qualcosa" che dia sicurezza, anelando a una "verità" incrollabile, a un "centro di gravità permanente".

C'è chi si rifugia in congreghe politiche settarie nate dal web, in gruppi di "puri" che si rimbalzano il "verbo" del capo carismatico, ripetuto quasi alla lettera, per darsi sempre ragione reciprocamente. La loro convinzione è una: la società è marcia e va cambiata. Inoltre, secondo il loro capo sarebbe semplicissimo farlo, basterebbero poche mosse per abbattere il potere dei potenti, basterebbe rimettere al centro i valori "puri" e smantellare il "sistema schiavo delle banche".

 


Altri cercano sicurezza nella religione, ma non in una religione "perdente e irreale" come quella cristiana. I figli dei fiori della beat generation erano rivolti a oriente, avevano in cameretta "santini" hindù comprati in negozietti di fricchettoni che portavano quella roba dall'India insieme a vestiti e incensi. Per loro era tutto più facile: contestavano genitori bigotti, rigidi e chiusi, che pretendevano che i loro figli crescessero e mettessero su famiglia come si era sempre fatto da che mondo è mondo. Invece loro, gli hippy, predicavano pace e amore libero, fumavano spinelli e manifestavano contro la guerra in Vietnam. E questo bastava per metterli a proprio agio.





Ai disorientati di oggi, questo non basterebbe: assumere sostanze psicotrope non fa più di te un ribelle, il sesso non è più tabù e spesso è vissuto talmente male da non risultare neanche un toccasana. Inoltre, si è ormai saturi di guerre contro cui manifestare, al massimo ci si può ogni tanto accanire contro Israele, in difesa dei "palestinesi", i quali -a dispetto della realtà- nell'immaginario comune incarnano l'oppresso per antonomasia.





La cosiddetta "causa palestinese" spesso apre nuove porte alla religiosità. Come ho già accennato, il cristianesimo offre storie non credibili come quella del dio che insemina una ragazzina, o dell'uomo che cammina sull'acqua e moltiplica i pesci. Non sono fatti compatibili con la mentalità di chi è cresciuto nel materialismo, nelle certezze scientifiche. Inoltre, la figura di Gesù è perdente su tutti i fronti: prima di tutto non è lui a fondare la religione cristiana, essendo e rimanendo ebreo fino all'ultimo istante; e poi, non vince nello scontro col nemico, ma viene ammazzato in croce.




Questa non è una storia in grado di soddisfare il bisogno di concretezza e di vittoria. Stiamo parlando di persone cresciute da genitori che credevano in Che Guevara o altri miti vincenti simili. Essendo Gesù incompatibile con le certezze scientifiche di cui si è padroni, e non soddisfacendo quell'insaziabile bisogno di "vittoria" che colmi il vuoto lasciato nell'animo da figure genitoriali assenti o "fraterne", ci si rivolge altrove.




Si scopre così il Corano. Nel Corano non ci sono fatti campati in aria, ma solo cose concrete. Allah è in alto e l'uomo è sulla terra: non ci sono commistioni inverosimili né miracoli alla Silvan. Allah è Dio potente e misericordioso, sa che tu, uomo, sei debole e bisognoso di certezze, di paletti che ti indichino la strada giusta. E il Corano ti detta con precisione certosina tutto ciò che è lecito e ciò che non lo è. Tu devi solo ubbidire. Allah però è generoso e ti dà la possibilità di sbagliare e di correggerti. Solo se perseveri malignamente nell'errore ti punisce. Poi c'è Maometto che è il fondatore di questa religione: lui è un vero leader, a immagine e somiglianza di Dio, potente, ma generoso e misericordioso. Lui non è un perdente come Gesù, non viene sconfitto mai. Il suo disegno è far sì che tutto il mondo si adegui a lui e si sottometta alla Verità Unica.




Pochi concetti semplici e chiari. Il vero toccasana per chi ha bisogno di una roccia a cui appigliarsi, la soluzione per chi crede che la società umana sia perfettibile. Perfettamente in linea anche col pensiero di chi crede che basterebbero poche mosse per abbattere il potere dei potenti, basterebbe rimettere al centro i valori "puri" e smantellare il "sistema schiavo delle banche".

Meglio cercare affetto in cani e gatti, che alimentare fedi che seminano odio, morte e distruzione.


martedì 13 dicembre 2016

Albano al Ministero degli Esteri

Alfano agli esteri?
Avrei preferito Albano:
lui face 'mbriacare Trump cu lu mieru bonu
e abballare la pizzica pizzica a Putin cu Mogherini!





sabato 10 dicembre 2016

Giornata Mondiale dei Diritti Umani

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è nata a Parigi il 10 dicembre 1948, promossa dalle Nazioni Unite, perché avesse applicazione in tutti gli stati membri. 

Oggi questa carta non solo non vede la sua piena applicazione in molti paesi, ma subisce l'oltraggio quotidiano da parte della stessa ONU che, rinnegando i propri principi, nel settembre 1981 acconsentì alle dittature islamiche di adottare un'altra carta, la "Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo", per assecondare la mancanza di diritti umani sotto il regime della sharia.


Questa è una delle numerose ragioni per cui l'ONU oggi può essere considerata solo un ridicolo carrozzone mangiasoldi al servizio delle dittature.

lunedì 5 dicembre 2016

Squadrismo a 5 stelle

Un fotomontaggio che i 5 stelle stanno usando per festeggiare la vittoria del No al referendum. La Storia ci insegna di non abbassare mai la guardia verso lo squadrismo. Spacciare per scherzo la violenza è già il primo passo verso la violenza fisica.


sabato 26 novembre 2016

Bacchettoneria selettiva degli standard di facebook


HANNO RIMOSSO QUESTA VIGNETTA DA FACEBOOK, 
DOVE I PEGGIORI SEMINATORI DI ODIO PASSANO INOSSERVATI, MA QUALUNQUE ALTRA COSA CHE NON SIA DA IPOCRITA BENPENSANTE VIENE RIMOSSO.


venerdì 14 ottobre 2016

Your eyes are the color of life




Your father told you «Don't believe!»
he was not so strong to teach you
he trusted in nothing at all...
Maybe he believes in something!

Around you the noise is constant
ensuring deafness and silence
among herds of ruminant people...
Can you see how coward they are?

Somebody is beating an old man
he once was the boss of the city
replaced today by cruel despots...
It's clear, they're bloody and violent!

Your mother does not like her soul
she always remodels her body
to shake off the weight of your growth...
You're growing so bright and so gainly!

And you miss your old toys and dolls
you're dreaming of your fancy lover
who suddenly appears and then hugs you..
What a grace to be embraced by you!

A green worm is gnawing the world
some people are all in a hurry
some others shout out «Let us wait!»...
A green worm with weapons and bombs!

Your peers are all building the scaffold
resigned to be beheaded tomorrow
the youngers are waiting in neat rows...
Why don't they try to save themselves?


But your eyes are the color of life
your heart is bursting of love
Among evil, the same you'll be happy...
I am sure that you will be happy!

(Fulvio Del Deo 14/10/2016)






mercoledì 10 agosto 2016

"Le egiziane gareggiano col velo"

A parte che una di loro aveva i capelli scoperti, tra l'altro bellissimi, neri e folti, raggruppati in una grossa treccia. "Indossano abiti islamici". Sì? Coi leggings che mettevano in risalto dei bei culi, molto più dei costumi regolamentari. Ma evidentemente ci piace essere presi per il culo.




domenica 24 luglio 2016

Imperativo: eliminare l'opposizione e cancellare le prove

Il regime di Erdogan sta oscurando l'informazione, chiudendo università e scuola, privando la popolazione dei diritti minimi. Su facebook i gruppi non allineati al diktat presidenziale sono stati chiusi. Molte bacheche degli utenti son ferme al 15 luglio.
Un particolare interessante: mi è stato comunicato da un turco residente in Italia che la sera del tentato colpo di stato e tutto il giorno seguente, non gli è stato possibile accedere al il suo facebook, nonostante sia registrato con un account di libero.it.

N.B. riporto le didascalie delle foto così come me le hanno passate, con la preghiera di diffonderle e di salvarle, poiché rappresentano un documento storico di ciò che sta avvenendo che il regime di Erdogan sta cercando di far sparire con ogni mezzo.



Silah bırakan Mehmetçiği kemerle döven bu yobazları unutmayın!
Türk Askeri tarih boyunca böyle aşağılanmadı !



Bunlar vatansever falan değil, Asteğmen Kubilay'ın kafasını kesen yobaz sürülerinin torunlarıdır.


Sadece Darbe belgeselleri ile halkı kendi ordusundan soğutup,askerini de Silivri'de esir etmişlerdi.
Şimdi mi? Kafa kesmek başlangıç. İzleyin


martedì 19 luglio 2016

La Turchia adesso può entrare in Unione Europea!


sospetti alti ufficiali golpisti legati arrestati, al centro della prima fila per l'ex comandante della forza aerea comandante della Akın Öztürk, accusato di colpo di stato



soldati turchi catturati privati delle uniformi, ammanettati, ammassati in una palestra



Soldati catturati, costretti a rimanere fermi per lunghe ore a contemplare l'immagine di Erdogan


soldati uccisi e fatti a pezzi nell'operazione di "bonifica delle forze armate" messa in atto da Erdogan

lunedì 18 luglio 2016

Inshallah!


Usciremo con occhialoni e tute protettive antiacido, con giubbotto antiproiettile e un elmetto sulla testa. Le forze dell'ordine non potranno fare molto, un po' perché il governo sarà costretto a tagliare le spese a causa dell'ennesima crisi, un po' perché nessun agente vorrà mettersi nei guai uccidendo un terrorista. In TV guarderemo solo giochi a quiz, fiction e cartoni animati, per distrarci da ciò che ci aspetta in strada. Per strada passeggeranno solo brutti ceffi che non hanno nulla da perdere, persone che sperano di essere sbattute la notte in gattabuia per avere un letto e un pasto sicuri. I nostri figli non avranno alcuna voglia di mettere al mondo dei figli in un mondo di merda come questo. Gli unici a riprodursi saranno gli stessi balordi che avranno dei bambini che a cinque anni avranno già commesso almeno un omicidio.
Inshallah!


sabato 16 luglio 2016

Recep Tayyip Erdoğan ibne ve kadınsı

Darbe zamanında, ile bir arkadaşı oynuyordum:
o hasta bir kadındı ve arkadaş bir doktor oldu.



(al momento del colpo di stato, stava giocando con un amico:
lui era una signora ammalata e l'amico era il medico)

sabato 28 maggio 2016

“La nazione ebraica mi è cara"




Mosab Hassan Yousef (che è figlio di un leader di Hamas, ma ha scelto di collaborare con i servizi segreti israeliani sventando decine di attacchi terroristici, ed è poi diventato cristiano e si è trasferito negli Stati Uniti) ha tenuto un discorso illuminante alla conferenza del Jerusalem Post a New York del 22 maggio 2016. Di seguito, la traduzione in Italiano a partire dal minuto -14.
“La nazione ebraica mi è cara e, quando vedo nazioni che si uniscono contro il popolo ebraico, questo mi fa male. Perché a un certo punto credevo che il popolo ebraico fosse il nemico dell’umanità. Pensavo che fosse il nemico del mio popolo, il popolo palestinese. Finché non ho fatto esperienza di ciò che è veramente la nazione ebraica. Attraverso i servizi segreti, e vedendo con i miei occhi il suo modello veramente democratico in un oceano di tenebre: l’unica luce del Medio Oriente.
E mi meraviglio che ci sia gente qui nel mondo libero, che crede di essere libera, che si unisce contro Israele, attacca Israele, isola Israele, boicotta Israele, con il BDS e tutta questa ipocrisia. Naturalmente l’ipocrisia va di pari passo con il politicamente corretto perché è la stessa cosa, sono due facce della stessa medaglia. Nella società musulmana ho visto con i miei occhi una donna che ha mandato a morire cinque suoi figli che si sono fatti esplodere in attacchi suicidi. Uno dopo l’altro, ha messo su di loro le cinture esplosive, li ha benedetti e ha detto loro: “Va’ a uccidere gli ebrei!”. Per ottenere rispetto nella sua società. Questa è ipocrisia. Mio padre mi ha rinnegato come figlio perché è un ipocrita. A livello personale è un padre amorevole, ma quando indossa la maschera di Hamas senza cui mio padre non può esistere, è un mostro, è qualcosa d’altro.
E questo è il problema con i condizionamenti di quella società. Perché se prendiamo gli individui da quella parte sono semplicemente degli esseri umani, proprio come noi. Ciascuno di noi potrebbe essere stato educato in quell’ambiente con quegli stessi condizionamenti. Il condizionamento umano non fa differenza tra una persona araba e una persona ebrea. Ma la mente collettiva della società rappresenta qualcosa. Rappresenta un’ideologia, una cultura, uno stato di consapevolezza che è calibrato nelle tenebre, che è calibrato nei secoli 7° e 6° governati da lotte tribali per il potere. Non è cambiata. Maometto - e so che mi hanno detto di non dire queste cose per non far sembrare che gli ebrei vadano contro ai musulmani, ma non possiamo prenderci in giro: c’è un problema islamico. Al Qaeda, Hamas, Hezbollah, Jihad Islamica, ISIS, Boko Haram: tutti loro uccidono in nome di Allah. Non uccidono in nome di Gesù, non uccidono in nome di Geova, non uccidono in nome di Mahavira o Buddha o Lao Tzu. Uccidono in nome di Allah.
C’è un problema islamico, e penso che tutta l’umanità debba affrontare questo pericolo, perché questo pericolo non è solo contro lo Stato di Israele. Questo pericolo è contro l’evoluzione dell’umanità. Quando vediamo ondate di violenza e tenebre che prendono il sopravvento e si diffondono, e noi dobbiamo tenere la testa sotto la sabbia in nome del politicamente corretto, la verità è che abbiamo paura. E che cerchiamo di non provocarli di più, o che cerchiamo di non creare una guerra di religione. Ma la guerra di religione c’è, che ci piaccia o no. La cosa migliore da fare è affrontarla: crescere e affrontarla con coraggio.
Il problema non è dell’individuo. Non siamo contro le persone musulmane. Io non posso essere contro mia madre, mio padre e la mia gente. Sono solo persone. Gli idioti ci sono dappertutto, in ogni nazione. Ma sto parlando della coscienza collettiva delle nazioni, delle religioni, e della coscienza cosmica di tutta l’umanità.
Il popolo musulmano ha un problema. E il suo problema è nel suo sistema di valori. Loro devono affrontarlo e noi dobbiamo incoraggiarli a combattere la buona battaglia, come ho fatto io. E se ci sono riuscito io, che avevo dei privilegi in quanto figlio di uno dei maggiori leader di Hamas: avevo qualcosa da perdere. Ma la persona media musulmana non ha molte cose da perdere. Vivono nelle tenebre e nella miseria: se riescono a uscirne è meglio per loro. Quando io ne sono uscito non ho lasciato la miseria, ho lasciato dei privilegi, una posizione: ero pagato, protetto, tutti volevano che restassi con indosso una maschera.
Io sono un esempio vivente e una sfida, e continuerò ad esserlo, per ogni individuo che vive nel mondo musulmano: perché questo è il momento di crescere, di distruggere i muri e di abbattere i condizionamenti della società. Questa è l’unica via. Ma dicendo loro “No, l’islam è una religione di pace!” creiamo proprio un clima perfetto perché i terroristi continuino a crescere. Lo dico ancora una volta: il nostro problema non è con gli individui; il nostro problema è con questo sistema di valori.
L’umanità e il mondo libero devono unirsi, alla fine, anche se allora fu troppo tardi, come si unirono contro il nazismo. Oggi la gente libera deve unirsi contro l’islam, non contro i musulmani: contro l’islam stesso in quanto sistema di valori. Quando il presidente del mondo libero si alza e dice che l’islam è una religione di pace, crea il clima perfetto perché si generi più terrorismo.
Spero che il mio messaggio non causi altro caos, ma non c’è altra via. Vorrei essere più gentile nel presentarvi questo argomento, ma io ho visto la morte e vengo dall’inferno, ed è molto buio.
Qual è l’alternativa a Israele, alla democrazia, alla Costituzione Americana? Queste tenebre del 6° e 7° secolo: questa è l’alternativa. Non credo esista nessun sistema, inclusa la Costituzione Americana, che possa risolvere la condizione umana o aiutare l’individuo integralmente a un livello più alto: sono convinto che questo spetti all’individuo. Ma questa è la differenza tra l’ambiente del 7° secolo e la democrazia: che l’individuo ha spazio, più pace e un ambiente più pacifico in cui crescere.
L’ho vissuto io stesso: quando ero a Ramallah potevo solo professare l’islam, conoscevo solo la moschea. Ma a Tel Aviv professo il cristianesimo, e con gli altri musulmani professo l’islam a Gerusalemme, la capitale di Israele, dove agli ebrei non è consentito pregare sul loro Monte del Tempio. Poi un pugno di ipocriti chiamati BDS paragonano Israele al regime razzista del Sud Africa. Come potete paragonarlo? E’ la capitale del popolo ebraico e il governo israeliano non permette al popolo ebraico di pregare liberamente nella sua capitale, nel suo luogo più santo, per il politicamente corretto, per non offendere i musulmani, e dà a loro quel tipo di libertà. Come potete paragonare questo a quello? A Tel Aviv ho potuto praticare yoga, a Tel Aviv ho potuto professare il cristianesimo; ci sono musulmani, ci sono drusi, ci sono tutti i tipi di persone, tutti i tipi di religioni, protetti sotto l’ombrello israeliano e dalla legge israeliana. Questo non è possibile negli altri Paesi lì attorno.
Se Israele è distrutto, o Israele è isolato, qual è l’alternativa? Cosa stanno facendo quelle persone? Davvero non capisco. So che sto incontrando quest’oggi dei pro-israeliani, ma è un privilegio: perché no? Io amo Israele, amo ciò per cui si batte Israele, la sua etica, i suoi valori, la sua democrazia, il suo amore.
Una nazione che è stata capace di superare l’Olocausto, e invece di fare la vittima e incolpare tutti per le sue sofferenze è stata capace di costruire uno Stato, uno Stato democratico, passato da Stato appena nato a Stato avanzato e completamente sviluppato in meno di 25 anni. Questo è un esempio grandioso. Questo è un privilegio. Io testimonio ovunque nel mondo il mio amore per la nazione ebraica, non mi interessa come mi etichettano, io parlo con l’autorità dell’esperienza.”

giovedì 11 febbraio 2016

Hijarbie, ecco la Barbie musulmana

Sta facendo molto parlare di sé il nuovo modello di Barbie, quello con l'hijab, che non a caso prende il nome di Hijarbie, dimostrando ancora una volta quanta poca fantasia sia rimasta nella testa dei creativi della Mattel.

Ovviamente la bambola è fornita di vestiti sexy a dispetto di quanto è prescritto nel Corano, dove si parla di abbigliamento semplice e modesto che copra gli "ornamenti" della donna. 

C'è da dire che, una volta spogliata, questa Hijarbie "islamicamente corretta" di diverso dalla comune Barbie bionda ha solo il colore dei capelli... anche lei sprovvista di passerina e capezzoli.












martedì 26 gennaio 2016

Un assassino accolto come un re




Gli stessi politici italiani che si riempiono la bocca di belle parole sui diritti e sulle unioni civili, oggi accolgono con tutti gli onori questo assassino che fa impiccare omosessuali e dissidenti sulla pubblica piazza e li fa lasciare esposti per giorni alla vista dei passanti.




Gli stessi politici italiani che parlano di pace, accoglienza e tolleranza, oggi leccano il culo a questo criminale che si sta munendo di bomba atomica per cancellare gli ebrei dalla faccia della terra.
Vergogna per noi!

venerdì 22 gennaio 2016

Adotta un bastardo

MAHMUD

Il giorno che lo abbiamo recuperato dietro un cassonetto dei rifiuti, dopo la visita dal veterinario, asciugato e riscaldato, non si muoveva molto: era debole e bisognoso di finanziamenti. Il dottore constatò che era pieno di pulci e di parassiti. Abbiamo passato tanto tempo a curarlo. Adesso Mahmud è del tutto fuori pericolo ed è pronto per l'adozione! Siamo felici di averlo salvato, però siamo in grosse difficoltà per le spese di mantenimento.
CHI VUOLE QUESTO DOLCISSIMO ANGIOLETTO DELLA PACE ?
Vaccinato, sterilizzato e dotato di microchip. E' tutto per voi!



MARWAN

Lui si accontenta di poco, gli basta la sua cuccia. E' meglio però non lasciarlo libero per casa: non lo direste mai con quello sguardo da tenerone, ma a piede libero farebbe un'altra strage! Sa essere di ottima compagnia per i politici vendoliani.
CHI VUOLE QUESTA TENERA CAROGNA ?
Vaccinato e castrato, con gabbietta in omaggio. E' tutto per voi!




HASSAN

Ed ecco il più fedele: ogni volta che vede qualcuno gli fa la festa. Ha un carattere pirotecnico esplosivo, sempre pronto ai lazzi e ai razzi...
La sua adozione non comporta alcuna spesa perché c'è un munifico donatore che provvede per lui in tutto e per tutto.
CHI VUOLE QUESTO TERRIBILE MASCALZONE?
Se volete portarvelo a casa, lui ne sarà felice!




KHALED

Salvato dalle macerie di una casa diroccata, lo tenemmo libero in giardino in attesa del veterinario; ma dopo poco ci accorgemmo che era sparito. Sguinzagliammo tutti i nostri segugi per la ricerca, finché non scoprimmo che aveva scavato una buca e vi si era nascosto. Così, dopo averlo tirato fuori, lavato e profumato, il veterinario ci disse che è un particolare incrocio simile alla talpa. Mangia moltissimo, fa tanta pupù e giochi pericolosi, ma è davvero cuccioloso e tenero.
Vaccinato e dotato di microchip. Non è stato necessario castrarlo né sterilizzarlo perché è un ibrido sterile.
CHI VUOLE QUESTO RARISSIMO ESEMPLARE?
Aspetta solo voi per essere felice!

sabato 16 gennaio 2016

Aylan & Charlie

La vignetta di Charlie Hebdo sul piccolo Aylan ha scatenato l'indignazione del pubblico, un'indignazione ottusa che non condivido e che ha l'aspetto di un fenomeno telecomandato.





Era il 2 settembre del 2015 e i massacri in Siria andavano avanti indisturbati da quattro anni. L'opinione pubblica aveva ben altro a cui pensare e continuava a infischiarsene altamente della sorte dei bimbi siriani. Anzi nell'estate precedente, nel luglio del 2014, l'indignazione a telecomando s'era dedicata in modo virale ai "poveri bambini di Gaza massacrati dai kattivi sionisti". In quell'occasione qualcuno parlò addirittura di "genocidio", giusto per sparare una menzogna in più ai danni dello stato degli ebrei.


Intanto, il fatto che in Siria i bambini continuavano a morire a decine di migliaia si traduceva esclusivamente in una miniera d'oro per gli sciacalli che usavano sistematicamente le foto di quel massacro per spacciarle come effetto collaterale dell'azione di difesa israeliana.


Nilüfer Demir



Ma ritorniamo a quel triste 2 settembre del 2015, quando una fotografa turca fotografò il povero Aylan, morto a soli tre anni, riverso sulla riva del mare. Nilüfer Demir scattò quella foto per dare visibilità a quella tragedia, parte della più grande tragedia dell'intero popolo curdo, oppresso da sempre dalla Turchia, ma oggi più che mai combattuto dal regime di Erdogan per la sua strenua resistenza all'espansione dell'ISIS.





Aylan Kurdi


Aylan apparteneva a una famiglia di rifugiati curdi intenti a lasciare l'inospitale accoglienza della Turchia per raggiungere l'Europa. Non fu il primo bambino a morire in circostanze simili e nemmeno sarà l'ultimo. La maggior parte di loro è  morta e continuerà a morire nella più assoluta indifferenza del genere umano. Però la foto di Aylan fu pubblicizzata ad arte dai media, il che fece scattare la magia dell'indignazione a telecomando. I nostri media evitarono accuratamente d'interpretare quella foto come atto d'accusa verso la Turchia: l'assurdità di quella morte fu catalogata come generica "tragedia delle migrazioni", come fosse normale che dei profughi vogliano andar via dal paese che li sta ospitando.


Veniamo adesso all'episodio di violenza islamica organizzata a Colonia. Non è stato il primo e sicuramente non rimarrà l'ultimo. Lì l'indignazione è venuta a scoppio ritardato, perché la notizia è stata tenuta nascosta per giorni, riportandoci indietro ai tempi di Erich Honecker, quando il Muro di Berlino era ancora solido e inespugnabile (del resto, la Merkel viene da quella cultura). Ecco, se per Aylan l'indignazione fu come la voce di un coro monodico, per i fatti di Colonia l'opinione pubblica si è divisa: da un lato, le amebe buoniste che giustificano tutto e tutti fino all'inverosimile e mirano all'eutanasia della nostra civiltà; dall'altro, le belve razziste, non meno violente degli stessi terroristi-stupratori.

Veniamo infine alla vignetta di Charlie Hebdo: è cruda e spietata, non lo metto in dubbio. Ma è profonda e intelligente. E' l'espressione artistica di chi ha centrato appieno il problema.


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Sì, è anche vero quel che twitta la regina Ranya di Giordania: se Aylan non fosse morto, sarebbe cresciuto, avrebbe studiato, forse sarebbe diventato un medico, sicuramente un padre amorevole. Anche io non ho dubbi. 

Sarebbe interessante però se la regina Ranya ci dicesse secondo lei dove avrebbe esercitato la sua professione il piccolo Aylan, una volta laureatosi. Nello stato del Kurdistan? Impossibile: non esiste uno stato chiamato Kurdistan. In Turchia? Lo vedo molto improbabile: in Turchia i Kurdi affollano le galere del regime. Nella Siria da cui erano fuggiti? Lo escludo: sebbene lì ci sia indubbiamente bisogno di medici e infermieri per accertare morti e curare feriti e moribondi, nel derby sciiti-sunniti (ossia Assad-alBaghdadi, o meglio Putin-Obama) non c'è posto per cudi, yazidi ecc.

In ogni caso, Aylan non sarebbe diventato un 
terrorista-stupratore. E infatti la vignetta non è un atto di accusa verso di lui, ma verso la superficialità, l'ottusità di chi segue sia l'uno sia l'altro gregge, quello dei buonisti o quello dei razzisti, entrambi accecati della propria ideologia, entrambi incapaci di leggere la realtà e di capire che un bimbo curdo che sfugge al regime islamista di Ankara di certo non potrà mai e poi mai diventare da grande un terrorista-stupratore.

Quanti di quelli che si indignarono per la morte di Aylan oggi urlano senza pietà contro l'accoglienza dei profughi! E quanti altri di quelli che si indignarono per la morte di Aylan oggi sono invece in preda a insensati sensi di colpa, come fossero privati di un cervello per ragionare, e predicano accoglienza senza se e senza ma, giustificando perfino i peggiori crimini commessi in nome di Allah, spacciandoli per "differenze culturali"; le stesse differenze culturali che hanno fatto precipitare questo mondo nel caos, quel caos che da sempre e a tutte le latitudini uccide in nome di Allah, e che il 2 settembre 2015, fra le innumerevoli elargizioni di morte, ha messo fine anche alla breve vita di Aylan.

La vignetta ha scatenato un putiferio. E la maggior parte del pubblico s'è indignata a guardare, non la luna e neanche il dito, ma l'unghia sporca del dito che indicava la luna. Questo vuol dire che l'autore ha visto bene.

(Ah, dimenticavo una cosa: il nome esatto del bambino è Alan, ma evidentemente per i media suonava troppo occidentale e troppo poco da profugo)