sabato 25 luglio 2015

"Non svegliare il can che dorme", ovvero la tolleranza razzista dei benpensanti di sinistra

... e ci sarebbe da aggiungere che il cane non dorme affatto, ma ringhia, sbrana e fa carneficine ogni giorno.

Di cosa sto parlando? Ora ci arrivo. Con calma. Piano piano.

Immaginiamo di voler indire una manifestazione nazionale contro mafia, camorra e ndrangheta e che proprio le organizzazioni antimafia vengano a dirci che dobbiamo evitare di fare cortei in Sicilia, Campania e Calabria. 

Non sarebbe strano?
Sì, certo che sarebbe strano. Anzi direi che sarebbe proprio inquietante!

E allora noi chiederemmo alle organizzazioni antimafia il perché di questo loro divieto. 
E quale sarebbe la risposta? 
«Quei cortei potrebbero offendere gli abitanti di quelle regioni a presenza mafiosa, camorristica e ndranghetosa».

Sarebbe strano, no? No, non sarebbe solo strano, ma inquietante e schifoso: sarebbe una forma di razzismo verso quelle regioni, perché si intende dire che quella gente là deve tenersi le mafie e fottersi, perché le mafie sono parte della loro cultura e che non bisogna umiliare la culture "altre", ma rispettarne la diversità. 

Dite la verità, vi piacerebbe un discorso simile? Spero proprio di no. Eppure in Europa in discorso molto simile l'ha fatto la sinistra, in Svezia.



La Svezia un tempo era la patria della parità di genere, della libertà dei costumi... d'estate, giovani e non, ci si spogliava e ci si tuffava nudi a mare. Nei parchi cittadini si prendeva il sole in costume da bagno.

Oggi non è più così. Oggi, quella che si definisce "sinistra antirazzista" e i sedicenti militanti dei diritti civili, invece di condannare i crimini degli stati islamici contro i gay, protestano contro un corteo che secondo loro potrebbe "offendere gli abitanti dei quartieri a maggioranza islamica".

Ciò invece offende tutti noi, offende la democrazia, offende l'idea stessa di società civile. E' molto grave ed è ancor più grave la leggerezza, la assoluta mancanza di logica, con cui si fanno queste affermazioni.

E vorrei capire: secondo questi benpensanti di sinistra, i gay che hanno avuto la disgrazia di nascere in quei quartieri islamici che dovrebbero fare? Suicidarsi per non offendere la sensibilità degli intolleranti religiosi?