mercoledì 30 settembre 2015

Funerale d'Ingrao


E' d'obbligo una premessa.

Pietro Ingrao era nato a Lènola. Lènola è un ridente paesino in provincia di Frosinone, non lontano da Sperlonga. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questo piccolo centro agricolo ha vissuto degli episodi orribili, venuti a galla solo da alcuni anni e chiamati comunemente "marocchinate".



L'esercito francese aveva inviato lì alcune truppe del Corps expéditionnaire français en Italie, i cui soldati (prevalentemente musulmani del Nord Africa) sembravano molto demotivati. Così, per dar loro una ragione che potesse riaccendere gli entusiasmi, i comandi militari annunciarono che in tutta quella zona avrebbero potuto fare ciò che volevano: rubare, saccheggiare, stuprare le donne e i bambini. Nessuno avrebbe mai fatto parola dell'accaduto e il mondo non avrebbe mai saputo nulla. E così è stato per decenni.

«A Lenola il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n'erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I marocchini di solito aggrediscono le donne in due - uno ha un rapporto normale, mentre l'altro la sodomizza.» (Norman Lewis nel libro Napoli '44)

«Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c'è un vino tra i migliori del mondo, c'è dell'oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete » 
(da un volantino dell'esercito francese, tradotto dell'Associazione Nazionale Vittime Civili)

Chi vuole approfondire il tema, può farlo molto semplicemente cercando "marocchinate" sul web con qualunque motore di ricerca.

Perché vi ho parlato di Lènola? perché a Lènola sarà seppellita la salma di Pietro Ingrao, fra pochi minuti, alle 15:00.



Stamattina alla radio il notiziario ha detto che al suo funerale "sventolavano bandiere rosse del fu partito comunista, bandiere di rifondazione comunista, bandiere della CGIL e bandiere palestinesi".

Bandiere palestinesi? E l'hanno detto come la cosa più ovvia del mondo. Pietro Ingrao era italiano, ma di bandiere italiane non ce n'era nemmeno una!

Spero che i fans non abbiano portato quelle bandiere dei terroristi arabi anche a Lènola: sarebbe come stuprarla di nuovo!

giovedì 10 settembre 2015

Accomunati dallo stesso nemico immaginario


L'odio per l'ebreo, latente o manifesto che sia, è talmente radicato e condiviso al punto che spesso può assumere una funzione socializzante.
Più di una volta mi è capitato che una persona appena conosciuta mi offrisse tale odio come fattore accomunante.
Parlando di fatti di attualità, un tizio di sinistra, una brava persona che ancora non mi conosceva, mi disse candidamente «Quelli poi [gli Israeliani] sono ebrei... e gli Ebrei sono un popolo di merda», con la certezza di trovarmi pienamente d'accordo con lui.

Immaginate il suo stupore quando gli chiesi altrettanto candidamente «Perché?»

Cominciò a balbettare, totalmente in crisi. Evidentemente non aveva mai incontrato nessuno che avesse reagito così.

Venne fuori poi che lui non aveva nulla contro gli Ebrei e che gli unici che aveva conosciuto (una famiglia presso cui aveva lavorato per l'assistenza a una figlia inabile) avevano lasciato in lui un bellissimo ricordo.


giovedì 3 settembre 2015

«Fermate la guerra e non verremo in Europa»

In risposta al ragazzino siriano di cui parlano oggi tutti i media.

(vedi qui: http://www.lastampa.it/2015/09/02/esteri/fermate-la-guerra-non-verremo-in-europa-la-crisi-dei-siriani-nellinnocenza-di-un-bambino-0KDt9WgY9wLpcQfYDIzXvO/pagina.html)



Caro ragazzino siriano.

In Europa e negli USA solo quelli BRUTTI E CATTIVI COME ME hanno sempre detto che non bisognava "smantellare Guantanamo", che non bisognava "ritirare le truppe alleate dall'Iraq e dall'Afghanistan", che non bisognava "dare forza ai ribelli delle primavere arabe".

Gli altri, quelli che si dicono BUONI E PACIFISTI, hanno voluto che la gente come te, il tuo paese e quelli limitrofi venissero lasciati in balia dei mostri che adesso spargono sangue innocent
e a ettolitri, perché dicevano (anzi gracchiavano!) che LA DEMOCRAZIA NON SI ESPORTA E LA PACE NON SI PUO' IMPORRE.
Non erano in grado di capire la realtà, accecati com'erano dalla loro ideologia fanatica. Adesso quei pezzi di merda BUONI E PACIFISTI tacciono e continuano a strafottersene altamente di te e della tua gente.

Sappi che NOI BRUTTI E CATTIVI NON CI DIMENTICHEREMO MAI DI VOI E SAREMO SEMPRE AL VOSTRO FIANCO.