martedì 25 luglio 2017

Camorland

Andiamo alla scoperta della nuova stazione ferroviaria dei treni veloci di Napoli, l'avveniristica opera dell'iraniana Zaha Hadid. Sì, perché noi i grandi capolavori li facciamo progettare sempre da stranieri, così come il meraviglioso Centro Direzionale di Kenzo Tange.


Nell'immagine, la Stazione TAV Napoli-Afragola, come appare nel progetto

Per arrivarci a piedi 
dal centro di Napoli ci vorrebbero non meno di tre ore a passo sostenuto... quando per Firenze bastano due ore e mezza con Italo! Ovviamente, si opta per l'auto. Traffico permettendo, ci metteremo una mezz'oretta, secondo il navigatore.



Disgraziatamente, a un certo punto, fra lunghe strade contornate di immondizia e infinite rotonde inutili con una sola uscita vera, ci ritroviamo davanti dei lavori in corso e una bella interruzione che ci costringe a una deviazione nel mondo inesplorato dell'hinterland campano!



Riprogrammiamo il navigatore e, con appena mezz'ora di ritardo sul previsto, raggiungiamo la stazione, però... SORPRESA! Il parcheggio è sotto sequestro. Così facciamo come fanno tutti: parcheggiamo la macchina nello strato di monnezza che contorna il bordo della strada.

Dopo qualche centinaio di metri a piedi, arriviamo alla grande scalinata che dà accesso a quel capolavoro, ma, ahimé ci tocca prendere delle scale mobili per salire in alto, poi ci tocca fare altri 300 metri nei corridoi deserti, costellati di improbabili taniche con acqua e bicchieri di plastica lasciati lì a disposizione dei passanti, in stile IGIENE ZERO. Dopo i suddetti 300 metri, ci sono di nuovo le scale mobili che riportano in basso, vicino al binario. I binari di fermata sono solo due, uno verso nord e l'altro verso sud. Fra questi, ci sono gli altri due binari di passaggio. Insomma, tutto 'sto casino per 4 miseri binari!? Inutile aggiungere che tutta l'opera è caratterizzata da pessime lavorazioni e tutt'intorno è solo squallore.

Non so perché, ma mi viene da piangere: questo immenso mostro, tanto brutto quanto inutile, sputato nel nulla fra rifiuti tossici e roghi perenni, è il simbolo della VITTORIA DELLA CAMORRA.