giovedì 5 marzo 2015

Il "buon accordo" di Obama.

Sebbene l'Iran abbia ribadito senza mezzi termini che non ha nessuna intenzione di piegarsi alle morbidissime condizioni offerte dal più filo-iraniano dei presidenti americani, definendole "eccessive e illogiche", i nostri media si ostinano a fingere di non capire. Anzi, tentano di spacciare come una vittoria il fallimento degli incontri di Montreux, dai quali Kerry porta a casa solo un eventuale prossimo incontro che dovrebbe avvenire il 15 marzo in una località non ancora stabilita, forse Ginevra.


La nostra vecchia e rimbecillita Europa, in grado ormai di pensare solo ai soldi, guarda con interesse a un'eventuale fine dell'isolamento del paese mediorientale; tant'è che il nostro ministro degli esteri Paolo Gentiloni fa i salti di gioia al solo pensiero del vantaggio economico che potrebbero trarne le imprese italiane dalla cancellazione delle sanzioni internazionali nei confronti della sanguinaria dittatura teocratica khomeinista.

http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2015/02/28/gentiloni-iran-soluzione-positiva-negoziato-nucleare-portera-vantaggi-imprese_gYIXxDupivCCNgwB6Z4hUI.html?refresh_ce

Sulla TV francese intanto va in onda lo scontro fra civiltà: da una parte i principi fondanti della nostra società, LibertéÉgalitéFraternité, dall'altra il più bieco relativismo, quello che pretende di difendere il diritto a munirsi di micidiale tecnologia nucleare perfino da parte di uno Stato che rappresenta non solo una delle più oppressive e sanguinarie dittature attualmente al mondo, ma anche uno dei maggiori sponsor del terrorismo internazionale.



Fin qui nulla di strano, se non fosse che a rappresentare le due visioni del mondo si siano come scambiati i ruoli: infatti, la prima posizione è difesa dalla scrittrice persiana 
Chahdortt Djavann, mentre nei panni di sostenitore della dittatura khomeinista a dotarsi di atomica vi è un personaggio definito "uomo di scienza", Bernard Hourcade, direttore emerito del CNRS.

Chi, come me, segue da vicino la vicenda del nucleare iraniano sa come questa stia andando avanti ormai da decenni senza approdare mai a nulla di buono. Forse non tutti ricordano i controlli dell'AIEA, di come questi venissero sistematicamente ostacolati dall'Iran, o dirottati, gabbando l'intera comunità internazionale.

https://ilblogdibarbara.wordpress.com/2012/05/30/laiea-conferma-le-reali-intenzioni-delliran-costruire-la-bomba-atomica/


Sei anni fa ebbi la pazienza di raccogliere un gran numero di link degli articoli sul nucleare iraniano, a partire dal 2002. Fate caso a quante volte la comunità internazionale abbia posto ultimatum all'Iran, senza ottenere in cambio altro che sberleffi e prese in giro.

Buona lettura
Fulvio Del Deo
 
 

ANNO 2009
 
Iran/ Nucleare, Ue: Pronti ad adottare le misure necessarie per il rifiuto a collaborare della repubblica islamica
Bruxelles, 11 dic. (Ap) - I Ventisette dirigenti dell'Unione europea hanno rivolto un appello alla comunità internazionale ad agire di fronte al rifiuto dell'Iran a collaborare sul suo programma nucleare. "La persistente incapacità dell'Iran ad adempiere ai suoi obblighi internazionali e la sua mancanza di interesse nella prosecuzione di negoziati richiedono una risposta chiara", si legge nelle conclusioni approvate dai ventisette dirigenti dell'Ue riuniti in consiglio a Bruxelles. "L'Unione europea è pronta ad adottare le misure necessarie", prosegue il comunicato, che incarica i ministri degli Esteri dei Ventisette di preparare queste "misure". Il primo ministro britannico Gordon Brown ha ribadito che Londra è pronta a "considerare sanzioni" contro l'Iran a inizio 2010 se Teheran non fornisse "risposte soddisfacenti" sul suo programma nucleare. Il presidente francese Nicolas Sarkozy si è già dichiarato "rassicurato" dal sostegno delle Nazioni Unite a nuove sanzioni, volute da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.
11 DIC 2009 http://www.apcom.net/newsesteri/20091211_205200_535fcdc_78373.html

Nucleare, Gates si aspetta nuove sanzioni per Iran
KIRKUK, Iraq (Reuters) - Il Segretario alla Difesa americano Robert Gates ha detto oggi di aspettarsi che la comunità internazionale imponga ulteriori significative sanzioni nei confronti dell'Iran per il suo programma nucleare.
venerdì 11 dicembre 2009 10:43
 

ANNO 2006

Accordo all'Onu: ultimatum all'Iran sul nucleare
NEW YORK È stato approvato all'unanimità ieri dai 15 paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite un documento che concede 30 giorni di tempo all'Iran, per ottemperare all'intimazione di rinunciare all'arricchimento dell'uranio.
il Piccolo — 30 marzo 2006   pagina 05   sezione: ATTUALITÀ
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2006/03/30/NZ_05_HAMA.html




 

ANNO 2005
 
Fatwa segreta: «Giusta l' atomica islamica»La Guida suprema Ali Khamenei: non possiamo essere più deboli degli infedeli
Olimpio Guido Pagina 13 (23 novembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/23/Fatwa_segreta_Giusta_atomica_islamica_co_9_051123034.shtml
 
Usa e Ue rinviano la denuncia dell' Iran all' OnuVIENNA - Le tre potenze dell' Unione Europea e gli Usa rinunciano per il momento a proporre all' Agenzia atomica dell' Onu (Aiea) la denuncia dell' Iran al Consiglio di Sicurezza Onu per i presunti progetti nucleari militari di Teheran.
Pagina 10 (22 novembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/22/Usa_rinviano_denuncia_dell_Iran_co_9_051122023.shtml
 
«L' Iran riprende la conversione dell' uranio»L' Iran avrebbe avviato una nuova fase di conversione dell' uranio alla forma gassosa, una tecnica che prelude all' arricchimento del minerale in modo da renderlo utilizzabile quale combustibile per un reattore elettro-nucleare (ma anche per usi bellici).
Pagina 17 (17 novembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/17/Iran_riprende_conversione_dell_uranio_co_9_051117049.shtml
 
L' Europa all' Iran «Stop nucleare e poi discutiamo»DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES - Le risposte dell' Europa all' Iran sono due. La prima, quella ufficiale, è sintetizzata nella dichiarazione approvata del Consiglio dei ministri «Affari generali», riunito ieri a Bruxelles. In sintesi: se Teheran vuole davvero riprendere i negoziati sul nucleare, non può limitarsi a inviare una lettera. Piuttosto sospenda le attività di «arricchimento dell' uranio», come richiesto dall' Aiea. Poi, ma solo poi, si potrà tornare a discutere. L' altra reazione, invece, è semplicemente accennata dal britannico Jack Straw, presidente di turno del Consiglio dei ministri europei: «I contatti informali con gli iraniani continuano». Come dire: abbassiamo i toni.
Sarcina Giuseppe Pagina 15 (8 novembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/08/Europa_all_Iran_Stop_nucleare_co_9_051108041.shtml
 
L' Iran chiede di riaprire la partita nucleareOfferta all' Ue: negoziamo. Attacco a Fini, che replica: «Non accetto lezioni»
ROMA - Se le relazioni dell' Iran con gran parte dell' Occidente sembravano incamminate in un vicolo cieco, adesso in quel vicolo c' è quanto meno del movimento. La Repubblica islamica ha fatto sapere di aver chiesto alla troika europea formata da Francia, Germania e Gran Bretagna di riprendere i negoziati sul proprio programma nucleare, ritenuto da molti un cavallo di troia per la costruzione di una bomba atomica.
Caprara Maurizio Pagina 6 (7 novembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/07/Iran_chiede_riaprire_partita_nucleare_co_9_051107014.shtml
 
Unione fredda sulle sanzioni. Ranieri: necessarie se non ci sono garanzieROMA - Sanzioni contro l' Iran di Mahmoud Ahmadinejad? Le ha chieste ieri nell' intervista al Corriere della Sera il presidente dell' Assemblea federale della Margherita, il prodiano Arturo Parisi. La scelta non è semplice, gli effetti a lunga scadenza difficili da valutare, il dossier molto complicato.
Fregonara Gianna Pagina 6 (3 novembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/03/Unione_fredda_sulle_sanzioni_Ranieri_co_8_051103010.shtml
 
Teheran muove la piazza «Israele sarà cancellato»Ahmadinejad: «La nostra lotta al sionismo continua» Condanna di Onu e Vaticano: dichiarazioni inaccettabili
Coppola Alessandra Pagina 9 (29 ottobre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/29/Teheran_muove_piazza_Israele_sara_co_9_051029016.shtml
 
«La bomba? Noi vogliamo solo la libertà»Le donne di Teheran: «Sull' atomica, i nostri giornali e tv mentono» Ma c' è anche chi rivendica il diritto dell' Iran al nucleare: «Sono affari nostri. Perché si immischiano?»
Rosaspina Elisabetta Pagina 15 (28 settembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/28/bomba_Noi_vogliamo_solo_liberta_co_9_050928009.shtml
 
L' Iran minaccia ritorsioni su ispezioni Onu e petrolioTEHERAN - Fallita la recente offensiva diplomatica di Teheran per poter riprendere «l' attività nucleare a fini civili» con il benestare del mondo, l' Iran è ormai a un passo dal deferimento al Consiglio di Sicurezza dell' Onu e minaccia pesanti ritorsioni. Tra queste l' uscita dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), il conseguente rifiuto ad accogliere ispettori dell' Agenzia internazionale per l' energia atomica (Aiea) sul suo territorio e «decisioni» in campo petrolifero che potrebbero penalizzare le società europee.
Pagina 14 (21 settembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/21/Iran_minaccia_ritorsioni_ispezioni_Onu_co_9_050921036.shtml
 
Iran, corsa diplomatica per evitare le sanzioni
Possibile un rinvio del deferimento all' Onu
Taino Danilo Pagina 15 (17 settembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/17/Iran_corsa_diplomatica_per_evitare_co_9_050917080.shtml
 
La sfida di Teheran «Daremo il nucleare ai Paesi islamici»DA UNO DEI NOSTRI INVIATI. NEW YORK - La questione nucleare, che i 191 Paesi delle Nazioni Unite hanno cercato di nascondere sotto il tappeto, continua a ripresentarsi. Il nuovo presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, ha detto ieri che l' Iran è pronto a condividere con gli altri Paesi islamici le sue conoscenze nucleari.
Taino Danilo Pagina 9 (16 settembre 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/16/sfida_Teheran_Daremo_nucleare_Paesi_co_9_050916024.shtml
 
L' Iran boccia le proposte Ue sul nucleareTEHERAN - «Una chiara violazione degli accordi precedenti». Così Teheran ha respinto le proposte consegnate ieri dall' Unione europea per risolvere la vertenza sul nucleare tra la comunità internazionale e l' Iran. L' Ue ha offerto aiuto nell' uso pacifico dell' energia nucleare e piena cooperazione in campo economico in cambio della rinuncia iraniana ai programmi di arricchimento dell' uranio e di produzione del plutonio.
Pagina 2 (6 agosto 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/06/Iran_boccia_proposte_sul_nucleare_co_9_050806036.shtml
 
L' Iran non ascolta l' Ue «Il programma nucleare è un nostro diritto»Gli Usa: «Ci rivolgeremo all' Onu»
Salom Paolo Pagina 10 (2 agosto 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/02/Iran_non_ascolta_programma_nucleare_co_9_050802019.shtml
 
«Il nucleare iraniano va fermato. Se serve, con la guerra»Kissinger: «Chiediamoci come sarebbe il mondo se le bombe nel metrò fossero state atomiche, con 100 mila morti»
Gwertzman Bernard Pagina 2 (20 luglio 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/20/nucleare_iraniano_fermato_serve_con_co_8_050720016.shtml
 
«L' Iran non rinuncia al nucleare»Il nuovo presidente Ahmadinejad sfida Israele e Usa, apre a Europa e Paesi arabi Rumsfeld: donne e giovani si rivolteranno.
Pagina 1 (27 giugno 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/giugno/27/Iran_non_rinuncia_nucleare__co_8_050627058.shtml
 
Scaccomatto all' atomica degli ayatollahDi fronte a un attacco preventivo contro i suoi reattori nucleari, l' Iran ha i piani per destabilizzare il Medio Oriente
Salama Sammy, Ruster Karen Pagina 6 (20 giugno 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/giugno/20/Scaccomatto_all_atomica_degli_ayatollah_co_9_050620016.shtml
Ultimatum della Ue all' Iran Basta nucleare o interverrà l' OnuTEHERAN - Gran Bretagna, Francia e Germania prendono posizione sul programma nucleare iraniano e avvertono di essere pronti a chiudere i negoziati avviati dall' Ue se Teheran dovesse riprendere l' attività di arricchimento dell' uranio.
Repubblica — 13 maggio 2005   pagina 21   sezione: POLITICA ESTERA
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/05/13/ultimatum-della-ue-all-iran-basta-nucleare.html
 
Khatami: «Ora l' America deve capirci»Il presidente iraniano: «Nessuno ha potuto dimostrare che vogliamo usare il nucleare a fini militari»
Conti Paolo Pagina 9 (8 aprile 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/aprile/08/Khatami_Ora_America_deve_capirci_co_9_050408022.shtml
 
Teheran snobba la Casa Bianca «Non ci comprerà con i pistacchi»L' Iran reagisce sdegnato ai segnali americani. «Gli Stati Uniti sono pronti a rinunciare alla produzione di combustibile nucleare in cambio di un carico di pistacchi consegnato con i camion?». Cyrus Naseri, un diplomatico impegnato nei negoziati sul programma atomico, non poteva scegliere un paragone più appropriato. I pistacchi rappresentano un' importante voce nell' export iraniano e hanno fatto la fortuna economica della famiglia di Hashemi Rafsanjani, figura di primo piano sospettato spesso di trescare, sotto banco, con Washington.
Olimpio Guido Pagina 10 (13 marzo 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/13/Teheran_snobba_Casa_Bianca_Non_co_9_050313033.shtml
 
Teheran avverte Usa e Ue: attenti a giocare col fuocoHassan Rohani, responsabile iraniano dei negoziati sul nucleare, ha detto che se Usa e Unione Europea decidessero di portare la questione del programma atomico dell' Iran davanti al Consiglio di Sicurezza dell' Onu chiedendo eventuali sanzioni, ciò equivarrebbe a «giocare con il fuoco».
Pagina 12 (6 marzo 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/06/Teheran_avverte_Usa_attenti_giocare_co_9_050306256.shtml
 
La versione di Teheran: «E' tutta una trappola tesa dagli americani»TEHERAN - Un invito ai libanesi ad aver «pazienza» e non cadere nella «trappola tesa da stranieri», ovvero dagli Stati Uniti. Una conferma della volontà di riprendere le attività di arricchimento dell' uranio e anzi l' intenzione di aumentarne sensibilmente la produzione.
Pagina 5 (2 marzo 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/02/versione_Teheran_tutta_una_trappola_co_9_050302021.shtml
 
«Colpire l' Iran non è per ora in agenda»La Rice ieri a Londra e Berlino: «Teheran è il maggiore sponsor del terrorismo»
Altichieri Alessio Pagina 6
(5 febbraio 2005) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/febbraio/05/Colpire_Iran_non_per_ora_co_9_050205023.shtml
 

ANNO 2004
 
«La Cia ha spiato ElBaradei»
La stampa Usa: intercettazioni per capire se protegge l' Iran
Caretto Ennio Pagina 12 (13 dicembre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/dicembre/13/Cia_spiato_ElBaradei__co_9_041213033.shtml

Teheran gioca d' anticipo nella crisi nucleare
Lo stop al programma per l' uranio domina l' avvio del vertice sull' Iraq. La Casa Bianca: «Servono ispezioni» Il regime si prepara a ospitare un incontro tra i ministri della regione
Battistini Francesco Pagina 8 (23 novembre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/23/Teheran_gioca_anticipo_nella_crisi_co_9_041123045.shtml

«L' Iran produce gas per le armi nucleari»
Il sottosegretario Usa Bolton: «Chiederemo sanzioni Onu»
Taino Danilo Pagina 13 (20 novembre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/20/Iran_produce_gas_per_armi_co_9_041120048.shtml
 
Promessa da Teheran: moratoria sull' uranioA partire dal prossimo 22 novembre, Teheran sospenderà ogni attività di arricchimento
Farkas Alessandra Pagina 11 (16 novembre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/16/Promessa_Teheran_moratoria_sull_uranio_co_9_041116033.shtml
 
«Europa e Usa ostaggi dell' Iran in cambio di ricchi contratti»Maryam Rajavi, leader dei mujahidin: «Il regime ha usato l' Unione Europea per bloccare la nostra attività. Io stessa non posso lasciare la Francia e sono di fatto confinata qui dentro. Le autorità francesi ci hanno accusato di terrorismo per poi scoprire che il loro dossier era vuoto. In realtà si sono piegati alle pressioni di Teheran. Americani ed europei sono diventati ostaggi dell' Iran in cambio di ricchi contratti commerciali»
Olimpio Guido Pagina 12 (26 ottobre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/ottobre/26/Europa_Usa_ostaggi_dell_Iran_co_9_041026034.shtml
 
Frattini: «Con Teheran useremo bastone e carota»LUSSEMBURGO - L' agenda europea è stata aggiornata sul tema della proliferazione nucleare con attenzione al «caso Iran». Dopo il Consiglio dell' Unione di ieri, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha riferito che è in preparazione «un pacchetto complessivo» destinato a Teheran sulla questione contenente «bastone e carota». L' Italia, ha detto il ministro, avrà l' occasione di illustrare ad Hassan Rohani, responsabile del programma nucleare iraniano, durante una visita a Roma, «l' approccio di una politica aperta, da un lato, ma molto chiara nel domandare il rispetto degli impegni presi con l' Aiea sui temi della trasparenza e dell' arricchimento» dell' uranio.
Pagina 16 (12 ottobre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/ottobre/12/Frattini_Con_Teheran_useremo_bastone_co_9_041012107.shtml
 
L' Iran annuncia missili da duemila chilometriL' ex presidente Rafsanjani: non ci fermeremo. A tiro ora ci sono Israele e l' Europa sudorientale
Gergolet Mara Pagina 13 (6 ottobre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/ottobre/06/Iran_annuncia_missili_duemila_chilometri_co_9_041006002.shtml
 
«Il Grande Ayatollah ha ordinato: voglio la prima atomica nel 2005»Il programma d' arricchimento dell' uranio prosegue a ritmi serrati nonostante l' Onu abbia imposto di interromperlo entro novembre Oppositori in esilio accusano la Guida In un rapporto dettagliato cifre e particolari del progetto
Olimpio Guido Pagina 13 (6 ottobre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/ottobre/06/Grande_Ayatollah_ordinato_voglio_prima_co_9_041006045.shtml
 
«Sanzioni all' Iran se cerca armi nucleari»
Teheran nega di aver ricevuto ultimatum da Parigi, Londra e Berlino
Caretto Ennio Pagina 10 (13 settembre 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/settembre/13/Sanzioni_all_Iran_cerca_armi_co_9_040913037.shtml

«L' Iran ha nascosto piani per una centrifuga nucleare»
VIENNA - Gli ispettori dell' Aiea hanno trovato in Iran piani per la costruzione di un modello avanzato di centrifuga per l' arricchimento dell' uranio che Teheran non aveva dichiarato all' Agenzia internazionale dell' energia atomica in violazione degli impegni presi.
Pagina 15 (13 febbraio 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/13/Iran_nascosto_piani_per_una_co_9_040213047.shtml

Frattini e Khatami parlano di terrorismo e disarmoTEHERAN - Il ministro degli Esteri Franco Frattini è giunto ieri sera a Teheran per la sua prima visita ufficiale nel Paese. Oltre al presidente Khatami, Frattini incontrerà oggi il suo omologo iraniano Kamal Kharrazi e il segretario del consiglio per la sicurezza nazionale Hassan Rohani. In primo piano, nell' agenda dei colloqui, i temi della cooperazione nella lotta al terrorismo, dell' applicazione degli accordi con l' Aiea, l' agenzia per l' energia atomica delle Nazioni Unite, del rispetto dei diritti umani e delle prospettive di sviluppo dei rapporti bilaterali. L' Iran, alla fine dello scorso anno, ha accettato i controlli dell' Aiea sul suo programma nucleare (messo sotto accusa soprattutto da Stati Uniti e Israele), creando così le condizioni di base per il consolidamento e lo sviluppo dei rapporti con l' Occidente.
Pagina 12 (27 gennaio 2004) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2004/gennaio/27/Frattini_Khatami_parlano_terrorismo_disarmo_co_9_040127050.shtml
 

ANNO 2003

L' Iran firma protocollo anti-nucleare
Dopo mille rinvii, l' Iran ha firmato ieri a Vienna, presso l' Agenzia Onu per l' energia atomica, un Protocollo aggiuntivo al Trattato di non proliferazione nucleare (Tpn), che rappresenta un' importante concessione alla comunità internazionale, preoccupata dal programma nucleare del governo di Teheran.
Pagina 12 (19 dicembre 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/dicembre/19/Iran_firma_protocollo_anti_nucleare_co_0_031219140.shtml
 
L' Iran sospende i suoi progetti nucleari
Impegno di Khatami con i ministri di Londra, Parigi e Berlino. Fischer telefona a Frattini. I garanti dell' accordo saranno i tre Paesi, non l' Ue. «Cauta soddisfazione» di Washington
Sarcina Giuseppe Pagina 13 (22 ottobre 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/22/Iran_sospende_suoi_progetti_nucleari_co_0_031022023.shtml

Teheran apre le porte agli ispettori nucleari
Successo della missione anglo-franco-tedesca in Iran Iniziativa «atipica», promossa dai tre ministri degli Esteri che hanno poi informato la presidenza Ue
Sarcina Giuseppe Pagina 14 (21 ottobre 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/21/Teheran_apre_porte_agli_ispettori_co_0_031021040.shtml

La sfida dell' Iran: «Meno collaborazione con gli ispettori Aiea»TEHERAN - In risposta all' ultimatum posto dall' Agenzia atomica delle Nazioni Unite, l' Iran ha annunciato ieri che d' ora in poi ridurrà il suo grado di collaborazione con gli ispettori della Aiea, i quali avevano dato a Teheran tempo fino alla fine di ottobre per dimostrare che il Paese non ha un programma di riarmo nucleare.
Pagina 8 (23 settembre 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/23/sfida_dell_Iran_Meno_collaborazione_co_0_030923027.shtml

L' Iran respinge l' ultimatum Onu sul nucleare
VIENNA - Il governo di Teheran ha respinto l' ultimatum posto dall' Agenzia internazionale per l' energia atomica (Aiea): l' ambasciatore iraniano Ali Akbar Salehi, ha accusato Washington di «sollazzarsi con l' idea di invadere un altro territorio per ridisegnare la mappa del Medio Oriente» e ha accusato l' organismo presieduto da Mohammed ElBaradei di «prendere di mira l' impegno iraniano, nonostante una collaborazione con l' Agenzia che non ha precedenti».
Pagina 14 (13 settembre 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/13/Iran_respinge_ultimatum_Onu_sul_co_0_030913046.shtml

«L' Iran ha l' atomica a portata di mano» Gli Stati Uniti pronti a reagire con la forzaDAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON - L' Iran è «molto vicino» a procurarsi l' atomica, e il Pentagono ha pronto un piano per attaccarlo con bombe e missili e distruggerne gli impianti nucleari.
Caretto Ennio Pagina 13 (5 agosto 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/agosto/05/Iran_atomica_portata_mano__co_8_030805004.shtml

Gli ayatollah annunciano: «E' pronto il missile che può colpire Israele»
La missione di ElBaradei, capo dell' Agenzia atomica dell' Onu: ottenere un sì alle ispezioni a sorpresa. Gli iraniani si sentono così sicuri da sbeffeggiare gli israeliani. E' vero, ha annunciato un alto funzionario, abbiamo condotto «il test finale» il missile Shahab 3, capace di raggiungere Israele, l' Arabia Saudita e la Turchia.
Olimpio Guido Pagina 15 (8 luglio 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/08/Gli_ayatollah_annunciano_pronto_missile_co_0_030708042.shtml

El Baradei: «Più trasparenza sul programma nucleare»TEHERAN - Il direttore dell' Agenzia internazionale per l' energia atomica, Mohammed ElBaradei, al termine del suo incontro di ieri a Teheran con il ministro degli Esteri iraniano Kamal Kharrazi, ha ribadito che l' Iran deve garantire «il massimo di trasparenza» sui suoi programmi atomici.
Pagina 13 (10 luglio 2003) - Corriere della Sera
 
L' Occidente preme: Teheran sveli i piani atomiciL' Agenzia nucleare dell' Onu chiede l' invio di ispettori. Oltre all' America anche la Russia su posizioni critiche. L' Ue: la forza può essere necessaria
Olimpio Guido Pagina 13 (17 giugno 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/giugno/17/Occidente_preme_Teheran_sveli_piani_co_0_030617047.shtml
 
L' esplosivo dossier del nucleare iraniano finanziato dai russiMa su un punto, uno solo, Putin ha tirato fuori le unghie: va bene preoccuparsi della proliferazione nucleare e agire insieme, purché questo non diventi una competizione sleale contro le imprese russe che stanno costruendo in Iran la centrale di Busher.
Venturini Franco Pagina 5 (2 giugno 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/giugno/02/esplosivo_dossier_del_nucleare_iraniano_co_0_030602012.shtml

«Basta pressioni, l' Iran non mente sul nucleare»ROMA - «Gli Stati Uniti stanno cercando semplicemente dei pretesti. Approfittano di qualsiasi cosa per esercitare pressioni sui Paesi con i quali hanno divergenze», dice il ministro degli Esteri iraniano Kamal Kharrazi.
Caprara Maurizio Pagina 10  (9 maggio 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/09/Basta_pressioni_Iran_non_mente_co_0_030509001.shtml

Teheran: «Noi non progettiamo l' atomica, ce lo proibisce l' Islam»
DAL NOSTRO INVIATO TEHERAN - «Lo dichiaro non solo io ma lo hanno già detto e ripetuto tutti i vertici dell' Iran, dal presidente Khatami al presidente del Parlamento Karrubi: non abbiamo programmi per armi atomiche. Non li abbiamo avuti né li avremo: la nostra stessa religione vieta la realizzazione di simili armi. Produrremo solo energia elettrica per usi civili. Perciò abbiamo spalancato le porte a qualsiasi controllo dei nostri siti all' Onu»
Conti Paolo Pagina 5 (1 marzo 2003) - Corriere della Sera

L' IMBROGLIO DEI BARBARI
L' Iran ha annunciato progetti per l' estrazione dell' uranio e per rilavorare il combustibile nucleare usato; abbiamo recentemente scoperto due complessi nucleari iraniani segreti.
Krauthammer Charles Pagina 001.008 (15 febbraio 2003) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/15/IMBROGLIO_DEI_BARBARI_co_0_0302152688.shtml
 

ANNO 2002

«Ma è la tecnologia occidentale che aiuta l' Iran»Il capo del Cremlino replica alle richieste della Casa Bianca di cessare la cooperazione nucleare con Teheran Stoccata di Putin su Taiwan: «Anche loro hanno missili»DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA - Sorrisi e grande soddisfazione per una pagina completamente nuova nella collaborazione fra i due Paesi, certamente. Ma anche molte questioni irrisolte che potrebbero trascinarsi a lungo e che scontentano entrambe le parti. Gli uomini dell' amministrazione Bush, che volevano andar via da Mosca con un accordo ritenuto dai militari di Washington assai più importante di quello firmato sulle Riduzioni degli Arsenali Offensivi Strategici: l' intesa sulla sospensione degli aiuti russi all' Iran.
Dragosei Fabrizio Pagina 2 (25 maggio 2002) - Corriere della Sera
 
Medio Oriente, un ponte tra Putin e il CavaliereLa Russia non rinuncia alla sua collaborazione nucleare con l' Iran, e l' Italia, in altri settori, mantiene i suoi interessi economici anche dopo che Teheran è stata inserita nell' «asse del male».
Venturini Franco Pagina 001.011 (2 aprile 2002) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/02/Medio_Oriente_ponte_tra_Putin_co_0_0204022968.shtml

 

mercoledì 4 marzo 2015

Traduzione fedele del discorso di Netanyahu

Il discorso tenuto dal Primo Ministro israeliano al Congresso degli Stati Uniti, il 3 marzo 2015.
Un evento che passerà alla storia in ogni caso.






Cari amici, sono molto onorato di poter parlare per la terza volta di fronte alla più importante istituzione legislativa del mondo, il Congresso degli Stati Uniti. Vi voglio ringraziare, so che il mio discorso è stato oggetto di grandi controversie. Mi dispiace molto che la mia presenza qui sia stata percepita come una mossa politica: non era mia intenzione. Vi voglio ringraziare democratici e repubblicani per il sostegno comune a Israele, anno dopo anno, decennio dopo decennio. Non importa da che parte dell’Aula siate seduti, so che siete dalla parte di Israele. La straordinaria alleanza tra Israele e gli Stati Uniti è sempre stata al di sopra della politica. Deve rimanere al di sopra della politica. Perché noi, americani e israeliani, condividiamo lo stesso destino, il destino di terre promesse che amano la libertà e offrono speranza. Israele è grato del sostegno del popolo americano e dei presidenti americani, da Harry Truman a Barack Obama. Apprezziamo tutto quel che Obama ha fatto per Israele. Ci sono cose che tutti voi conoscete, come il rafforzamento della cooperazione nella sicurezza e nella condivisione dell’intelligence, e l’opposizione alle risoluzioni anti israeliane dell’Onu.

Ma molte delle cose che Obama ha fatto per Israele non sono così note. L’ho chiamato nel 2010 quando ci fu l’incendio nella foresta Carmel e subito rispose alla mia richiesta di aiuto. Nel 2011, quando la nostra ambasciata al Cairo era sotto attacco, ancora Obama ci offrì assistenza vitale in un momento cruciale. Così come ci ha sostenuti con i missili intercettatori durante l’estate scorsa, quando abbiamo reagito contro i terroristi di Hamas. In tutti questi momenti ho chiamato il presidente, e lui c’era. E buona parte di quel che il presidente Obama ha fatto per Israele non sarà mai noto, perché tocca temi sensibili e strategici che sorgono tra un presidente americano e un premier israeliano. Ma io lo so cosa ha fatto, e sarò sempre grato a Obama per il suo sostegno. E Israele è grato a voi, parlamentari americani, per il vostro sostegno, per averci aiutato in tanti modi, soprattutto con un’assistenza militare generosa e con la difesa missilistica, incluso Iron Dome. Grazie. Grazie America per quello che hai fatto per Israele. Cari amici, sono venuto qui oggi perché, come primo ministro di Israele, sento di avere l’obbligo di parlarvi di una questione che può minacciare la sopravvivenza del mio paese e il futuro del mio popolo: la ricerca dell’Iran di armi nucleari.

Siamo un popolo antico. In 4.000 anni di storia, molti hanno cercato ripetutamente di distruggere il popolo ebraico. Domani sera nella festa ebraica di Purim leggeremo il Libro di Ester. Leggeremo del potente viceré persiano chiamato Haman che cercò di distruggere il popolo ebraico 2.500 anni fa. Ma una coraggiosa donna ebrea, la regina Ester, scoprì la congiura e diede al popolo ebraico il diritto di difendersi contro i nemici. L’attacco fu sventato, il popolo ebraico fu salvato. Oggi il popolo ebraico affronta un altro tentativo da parte di un potentato persiano di distruggerlo. La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, vomita l’odio più antico, lo stesso odio antico antisemita, con le tecnologie più moderne. Twitta che Israele deve essere annientato. Twitta. Sapete, in Iran non c’è esattamente un internet libero. Ma lui twitta in inglese che Israele deve essere distrutto.

A quelli che pensano che l’Iran minaccia lo stato ebraico ma non il popolo ebraico, dico di ascoltare Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, il capo dei terroristi alleati dell’Iran. Ha detto: se tutti gli ebrei si riunissero in Israele, ci toglierebbero il disturbo di andarli a prendere in giro per il mondo. Ma il regime iraniano non è un problema soltanto degli ebrei, così come il regime nazista non era un problema soltanto degli ebrei. I sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti erano una frazione dei 60 milioni di persone uccise nella Seconda guerra mondiale. Così l’Iran pone una minaccia non soltanto per Israele ma per la pace del mondo intero. Per capire quanto pericoloso possa essere un Iran dotato di armi nucleari, dobbiamo capire bene la natura di questo regime. Gli iraniani sono persone talentuose. Sono gli eredi di una grandissima civiltà. Ma nel 1979 sono stati dirottati da fanatici religiosi che hanno imposto una dittatura cupa e brutale. Quell’anno, i fanatici scrissero una Costituzione nuova per l’Iran. Imponeva alle Guardie della Rivoluzione non soltanto di proteggere i confini dell’Iran ma anche di completare la missione ideologica del jihad. Il fondatore del regime, l’ayatollah Khomeini, esortava i suoi seguaci a “esportare la rivoluzione ovunque nel mondo”. Io oggi sono qui a Washington, e la differenza è profonda. Il documento che è alla base dell’America promette vita, libertà e ricerca della felicità. Il documento fondativo dell’Iran promette morte, tirannia e la ricerca del jihad. E mentre alcuni stati collassano in medio oriente, l’Iran riempie i vuoti proprio per compiere questa missione.

Gli sgherri dell’Iran a Gaza, i suoi lacchè in Libano, le sue Guardie della Rivoluzione sulle alture del Golan stanno stringendo Israele con i loro tentacoli del terrore. Sostenuto dall’Iran, Assad sta ammazzando i siriani. Sostenute dall’Iran, le milizie sciite si stanno scatenando in Iraq. Sostenuti dall’Iran, gli Houthi stanno prendendo il potere in Yemen, mettendo a rischio gli stretti alla bocca del mar Rosso. Assieme allo stretto di Hormuz, questo concede all’Iran un secondo collo di bottiglia nella fornitura di petrolio nel mondo. Proprio la settimana scorsa, vicino a Hormuz, l’Iran ha fatto esercitazioni militari facendo esplodere una finta portaerei americana.

Questo solo la settimana scorsa, mentre erano in corso i colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti. Ma sfortunatamente negli ultimi 36 anni gli attacchi dell’Iran contro gli americani non sono stati affatto uno scherzo. L’Iran ha preso decine di ostaggi a Teheran, ha ucciso centinaia di soldati americani, marine, a Beirut, e ha ucciso migliaia di americani, uomini e donne, in Iraq e Afghanistan. Al di là del medio oriente, l’Iran attacca l’America e i suoi alleati attraverso un network globale del terrore. Ha fatto esplodere il centro ebraico e l’ambasciata israeliana a Buenos Aires. Ha aiutato al Qaida a bombardare le ambasciate americane in Africa. Ha cercato di assassinare l’ambasciatore saudita, qui a Washington. Nel medio oriente, l’Iran ora ha il dominio su quattro capitali: Baghdad, Damasco, Beirut e Sana’a. E se l’aggressione dell’Iran resta senza conseguenze, ci saranno nuove conquiste. Mentre molti sperano che possa unirsi alla comunità internazionale, l’Iran è impegnato a trangugiare paesi. Dobbiamo stare uniti per fermare la marcia dell’Iran per conquistare, soggiogare e terrorizzare. Due anni fa ci fu detto di dare al presidente Rohani e al ministro degli Esteri Zarif una chance di portare cambiamento e moderazione nel paese. Che cambiamento! Che moderazione! Il governo di Rohani impicca gay, perseguita cristiani, imprigiona giornalisti e esegue condanne a morte contro più prigionieri di prima.

L’anno scorso, lo stesso Zarif che ammicca ai diplomatici occidentali ha fatto omaggio alla tomba di Imad Mughniyeh. Imad Mughniyeh è lo stratega del terrore che ha versato più sangue americano di tutti a eccezione di Osama bin Laden. Mi piacerebbe vedere qualcuno fargli una domanda su questo. Il regime iraniano è fondamentalista come non mai, le sue urla “Morte all’America” – la stessa America che chiama Grande Satana – tuonano come non mai. Ora, questo non dovrebbe essere sorprendente, perché l’ideologia del regime rivoluzionario iraniano è radicata profondamente nell’islam militante, e questa è la ragione per cui questo regime sarà sempre nemico dell’America. Non fatevi ingannare. La battaglia tra Iran e Stato islamico non trasforma l’Iran in un amico dell’America. L’Iran e lo Stato islamico sono in competizione per il primato dell’islam militante. Uno si fa chiamare la Repubblica islamica. L’altro lo Stato islamico. Entrambi vogliono imporre un impero islamico militante prima sulla regione e poi sul mondo intero. Sono soltanto in disaccordo su chi sarà a governare quell’impero. In questo “Game of Thrones” mortale non c’è spazio per l’America o per Israele, non c’è pace per i cristiani, gli ebrei o i musulmani che non condividono lo stesso credo islamista medievale, non ci sono diritti per le donne, non c’è libertà per nessuno.

Per questo, quando si tratta di Iran e Stato islamico, il nemico del tuo nemico è il tuo nemico. La differenza è che lo Stato islamico è armato con coltelli da macellaio, armi rubate e YouTube, mentre l’Iran potrebbe essere presto armato con missili balistici intercontinentali e bombe nucleari. Dobbiamo sempre ricordare – lo dico ancora una volta – che il pericolo più grande che minaccia il nostro mondo è l’unione tra militanti islamici e armi atomiche. Battere lo Stato islamico e lasciare che l’Iran abbia le armi nucleari è vincere la battaglia ma perdere la guerra. Non possiamo lasciare che accada. Ma adesso, amici miei, è esattamente quello che potrebbe succedere, se l’accordo che in questo momento è negoziato sarà accettato dall’Iran. L’accordo non impedirà all’Iran di sviluppare armi nucleari. Non farà che garantire che l’Iran abbia quelle armi, un mucchio di quelle armi. Lasciate che spieghi perché. Mentre l’accordo finale non è stato ancora firmato, certi elementi di ogni potenziale accordo sono ormai di dominio pubblico. Non c’è bisogno dei servizi segreti per esserne a conoscenza o di informazioni d’intelligence. Potete cercarle su Google. Senza una cambio drastico sappiamo con certezza che ogni accordo con l’Iran includerà due grandi concessioni. La prima grande concessione lascerà all’Iran la sua vasta infrastruttura nucleare, grazie alla quale il tempo per arrivare alla bomba è molto ridotto.

E’ il cosiddetto break-out time, il tempo che ci vuole per ammassare abbastanza uranio di grado militare o plutonio per una bomba nucleare. Secondo l’accordo, non un solo sito nucleare sarà demolito. Migliaia di centrifughe usate per arricchire l’uranio saranno lasciate a girare. Migliaia saranno temporaneamente disconnesse, ma non distrutte. Siccome il programma nucleare dell’Iran sarà lasciato in gran parte intatto, il tempo di breakout sarà molto breve – circa un anno secondo le stime americane, ancora più breve secondo quelle israeliane. E se il lavoro dell’Iran su centrifughe avanzate, centrifughe sempre più veloci, non sarà fermato, quel tempo di break-out potrebbe essere ancora più breve. E’ vero, certe restrizioni sarebbero imposte sul programma e ci sarebbe la supervisione degli ispettori internazionali. Ma ecco il problema: gli ispettori registrano violazioni, non le fermano. Gli ispettori sapevano che la Corea del nord stava per fare la Bomba, ma non fecero nulla. La Corea del nord spense le telecamere, cacciò via gli ispettori. In pochi anni, ottenne la Bomba. Ora, sappiamo che in cinque anni la Corea del nord potrebbe avere un arsenale di cento bombe atomiche.

Come la Corea del nord, anche l’Iran ha sfidato gli ispettori internazionali. Lo ha fatto in almeno tre separate occasioni , nel 2005, 2006, 2010. Come la Corea, l’Iran ha rotto i sigilli e spento le telecamere. Ora, so che questo potrebbe essere uno choc per ciascuno di voi, ma l’Iran non soltanto sfida gli ispettori, ma li inganna. L’agenzia nucleare delle Nazioni Unite ha detto di nuovo ieri che l’Iran rifiuta di essere chiaro sul programma nucleare. L’Iran è stato anche sorpreso – due volte, non una – a operare siti nucleari segreti a Natanz e Qom, siti che gli ispettori nemmeno sapevano esistessero. Proprio adesso, l’Iran potrebbe nascondere siti atomici di cui non sappiamo nulla, né in America né in Israele. Come disse il capo degli sipettori dell’Aiea nel 2013: “Se non c’è nessun sito segreto in Iran oggii , sarà la prima volta in vent’anni che c’è”.

L’Iran ha già dimostrato di non meritare fiducia. E questo è il motivo per cui la prima grande concessione è una fonte di grande preoccupazione. Perché lascia l’Iran con una vasta infrastruttura nucleare e s’affida a ispettori per prevenire il break-out. Questa concessione crea il pericolo reale che l’Iran possa ottenere la bomba violando l’accordo. Ma la seconda grande concessione crea il pericolo ancora più grande per cui l’Iran potrebbe ottenere la Bomba mantenendo l’accordo. Perché virtualmente tutte le restrizioni sul programma nucleare dell’Iran scadranno automaticamente in circa un decennio. Ora, un decennio può sembrare molto tempo nella vita politica, ma è un battito di ciglia nella vita di una nazione. (…)

La Guida Suprema dell’Iran lo dice apertamente. Dice che l’Iran pianifica di avere 190 mila centrifughe, non le seimila o perfino le 19 mila che ha oggi, ma dieci volte di più. Con questa capacità incredibile, l’Iran potrebbe produrre il combustibile per un intero arsenale nucleare nel giro di settimane, una volta che lo decide. Il mio amico di vecchia data, John Kerry, segretario di stato, ha confermato la scorsa settimana che l’Iran può possedere legalmente un’enorme quantità di centrifughe quando l’accordo scade. Ora, voglio che ci pensiate. Il maggiore sponsor del terrorismo globale può essere a settimane di distanza da avere abbastanza uranio arricchito per un arsenale intero di armi nucleari, e questo con la piena legittimazione internazionale. E inoltre il programma di missili intercontinentali dell’Iran non è parte dell’accordo, e finora l’Iran rifiuta anche di metterlo sul tavolo negoziale. Ora, l’Iran potrebbe avere i mezzi per lanciare questo arsenale nucleare agli angoli più remoti del mondo, compresa ogni parte degli Stati Uniti. Per cui vedete, amici, che questo accordo comporta due concessioni fondamentali: uno, lascia l’Iran con un ampio programma nucleare, e due, solleva le restrizioni su questo programma in circa un decennio.

E’ per questo che questo accordo è così cattivo. Non blocca il cammino dell’Iran verso la Bomba. Fa strada all’Iran su questo cammino. E allora perché qualcuno vorrebbe fare questo accordo? Perché sperano che l’Iran migliori nei prossimi anni o perché ritengono che le alternative a questo accordo siano peggiori? Beh, io sono in disaccordo. Non credo che il regime fondamentalista dell’Iran migliorerà dopo l’accordo. Questo regime è stato al potere per 36 anni, e il suo appetito vorace per la violenza aumenta ogni anno. L’Iran sarebbe meno aggressivo se le sanzioni fossero rimosse e la sua economia fosse più forte? Se l’Iran sta inghiottendo quattro nazioni ora che è sotto sanzioni, quante altre ne divorerà quando le sanzioni saranno sollevate? L’Iran finanzierà meno il terrorismo quando avrà montagne di denaro con cui finanziare di più il terrorismo? Perché il regime estremista dell’Iran dovrebbe migliorare quando può godere del meglio dei due mondi: aggressioni all’estero, prosperità in patria? Questo è quello che tutti si chiedono nella nostra regione. I vicini di Israele – i vicini dell’Iran sanno che l’Iran diventerà ancora più aggressivo e sponsorizzerà ancora di più il terrorismo quando la sua economia sarà liberata e gli sarà dato il via libera per la Bomba. E molti di questi vicini dicono che risponderanno cercando di ottenere l’arma nucleare per se stessi.

Perciò questo accordo non migliora l’Iran, peggiora soltanto il medio oriente. Un accordo che dovrebbe prevenire la proliferazione nucleare potrebbe invece provocare una corsa alle armi nucleari nell’area più pericolosa del pianeta. Questo accordo non sarà un addio alle armi. Sarà un addio al controllo delle armi. (…)

Una regione dove piccole scaramucce possono provocare grandi guerre sarebbe trasformata in una polveriera nucleare. (…) Signore e signori, sono venuto qui oggi per dirvi che non dovete scommettere la sicurezza del mondo sulla base della speranza che l’Iran migliorerà. Non dobbiamo giocare d’azzardo con il nostro futuro e con il futuro dei nostri bambini. Possiamo rimanere saldi sul fatto che le restrizioni al programma nucleare dell’Iran non siano sollevate finché l’Iran continua la sua aggressione nella regione e nel mondo. Prima di sollevare queste restrizioni, il mondo deve chiedere che l’Iran faccia tre cose. Primo, porre fine alla sua aggressione contro i suoi vicini nel medio oriente. Secondo, smettere di sostenere il terrorismo in tutto il mondo. E terzo, smettere di minacciare di annichilire il mio paese, Israele, il solo e unico stato ebraico. Se le potenze mondiali non sono pronte a insistere sul fatto che l’Iran cambi il suo comportamento prima che l’accordo sia siglato, almeno dovrebbero insistere che l’Iran cambi il suo comportamento prima che l’accordo si esaurisca.

Se l’Iran cambia il suo comportamento, le restrizioni saranno sollevate. Se l’Iran non cambia il suo comportamento, le sanzioni non dovrebbero essere sollevate. Se l’Iran vuole essere trattato come un paese normale, che si comporti come un paese normale. Amici, e che dire dell’argomento secondo cui non c’è alternativa a questo accordo, secondo cui il know-how nucleare dell’Iran non può essere eliminato, che il suo programma nucleare è così avanzato che il meglio che possiamo fare è ritardare l’inevitabile, che è essenzialmente quello che l’accordo proposto cerca di fare? Ora, il know-how nucleare senza infrastrutture non può fare molto. Un pilota senza auto non può guidare. Senza migliaia di centrifughe, tonnellate di uranio arricchito o strutture per l’acqua pesante, l’Iran non può produrre armi nucleari. Il programma nucleare dell’Iran può essere portato molto più indietro rispetto alla proposta attuale insistendo su un accordo migliore e mantenendo alta la pressione su un regime molto vulnerabile, specie dopo il recente crollo del prezzo del petrolio. Ora, se l’Iran si allontana dal tavolo negoziale – e questo succede spesso nel bazar persiano – scoprite il loro bluff. Loro torneranno, perché hanno bisogno di questo accordo molto più di voi. E mantenendo alta la pressione sull’Iran e su quelli che fanno affari con l’Iran, avete il potere di averne ancora più bisogno.

Amici, per oltre un anno ci è stato detto che nessun accordo è meglio di un cattivo accordo. Questo è un cattivo accordo, un pessimo accordo. Stiamo meglio senza. Ci è stato detto che l’unica alternativa a questo cattivo accordo è la guerra. Questo non è vero. L’alternativa a questo cattivo accordo è un accordo molto migliore. Un accordo migliore che non lasci l’Iran con ampie infrastrutture nucleari e un tempo di break out così ristretto. Un accordo che mantenga le restrizioni sul programma nucleare iraniano fino a che l’aggressione dell’Iran non termina. Un accordo che non dia all’Iran accesso facile alla Bomba. Un accordo che Israele e i suoi vicini potrebbero anche non gradire, ma con i quali possono vivere, letteralmente. E nessun paese tiene di più a un buon accordo che rimuova pacificamente questa minaccia di Israele. Signore e signori, la storia ci ha messo davanti a bivi fatali.

Ora dobbiamo scegliere tra due strade. Una porta a un cattivo accordo che al meglio ridurrà le ambizioni nucleari dell’Iran per un poco, ma porterà inesorabilmente a un Iran dotato di arma atomica, la cui sfrenata ambizione porterà inevitabilmente alla guerra. La seconda strada, per quanto difficile, può portare a un accordo molto migliore, che prevenga un Iran nucleare, un medio oriente nuclearizzato e le orribili conseguenze che entrambi potrebbero avere per tutta l’umanità. (…)

Amici, fronteggiare l’Iran non è facile. Fronteggiare un regime oscuro e omicida non lo è mai. Con noi oggi c’è il sopravvissuto dell’Olocausto e premio Nobel Elie Wiesel. Elie, la tua vita e il tuo lavoro ci ispirano a dare senso alle parole “mai più”. E ti prometto, Elie, che le lezioni della storia sono state imparate. Posso solo esortare i leader del mondo a non ripetere gli errori del passato. A non sacrificare il futuro per il presente, a non ignorare l’aggressione sperando in una pace illusoria. Ma vi posso garantire che i giorni in cui il popolo ebraico è rimasto passivo contro nemici genocidiari sono finiti. Non siamo più sparsi tra le nazioni, incapaci di difenderci. Abbiamo recuperato la sovranità nella nostra antica patria. E i soldati che difendono la nostra patria hanno coraggio infinito. Per la prima volta in cento generazioni noi, il popolo ebraico, possiamo difenderci da soli. Ed è per questo, è per questo che io, come primo ministro di Israele, posso promettervi ancora una cosa: anche se Israele dovrà resistere da solo, Israele resisterà. Ma so che Israele non è da solo. So che l’America è con Israele. So che voi siete con Israele. Siete con Israele perché sapete che la storia di Israele non è solo la storia del popolo ebraico, ma quella dello spirito umano che rifiuta ancora di soccombere agli orrori della storia. (…)

Prima che il popolo di Israele entrasse nella terra di Israele, Mosè ci ha dato un messaggio che ha rafforzato i nostri intenti per migliaia di anni. Vi lascio questo messaggio oggi [parla inizialmente in ebraico], “Siate forti e risoluti, non abbiate paura e non temeteli”. Amici, Israele e l’America resisteranno sempre insieme, forti e risoluti. Possiate non temere né aver paura delle difficoltà che ci aspettano. Affrontiamo il futuro con fiducia, forza e speranza. Dio benedica Israele, Dio benedica l’America. Siete bellissimi. Grazie.