giovedì 3 marzo 2022

Marrani napoletani d'oggi

Nel 1541 tutti gli ebrei, in massima parte sefarditi, dovettero lasciare il regno di Napoli a seguito del decreto definitivo di espulsione. Restarono solo i convertiti, che venivano detti marranos, cristãos-novo, o conversos.

A oggi, sono trascorsi 481 anni da quella triste data, ma i quasi cinque secoli trascorsi non hanno cancellato l'impronta giudaica in un'infinità di persone, sia in chi è consapevole delle proprie radici, sia in chi le ignora del tutto. 

Per gioco, voglio disegnare in pochi tratti cinque tipi di marrani del Terzo Millennio.


1. SILVIA

Silvia è una donna minuta, sotto il metro e sessanta, nasuta e molto vanitosa. Il detto "altezza, metà bellezza" per lei diventa "bellezza, metà altezza".

A conferma di ciò, tira in ballo molti esempi, a partire da Marylin che certo alta non era... o la bellissima Scarlett Johansson che, come Silvia non arriva al metro e sessanta.

Ciò che conta per Silvia, è essere perennemente al passo coi tempi, non farsi trovare mai impreparata al nuovo, soprattutto non invecchiare mai. Per non invecchiare, si sa, servono i soldi. I soldi non danno la felicità, ma non averne rende infelici. Perciò, meglio averne di più e spenderli bene. E cosa di meglio c'è che spenderli per sé? Nulla. Soprattutto se a lavorare c'è qualcun altro che li guadagna per te.

Le ideologie, le dottrine, ma anche i valori, vecchi o nuovi che siano, sono tutte cose inutili, noiose e fugaci. Invecchiano prima di dare frutti. E spesso i loro frutti marciscono subito. Meglio le certezze come soldi, casa, famiglia e, perché no, pettegolezzi.

Dio? Chi lo sa... Se esiste, di sicuro non se la prenderà se battezzo e faccio fare la comunione ai miei figli. Tanto, male non fa. 

Israele? Sì, il fatto che qualche antenato venisse da lì non mi cambia la vita più di tanto… ma resta comunque un posto stretto e scomodo, da cui ci si può spostare solo in aereo. E poi, sono zotici, polemici e anche un po’ cafoni. A Tel Aviv la gente esce di casa con le infradito, a Gerusalemme ci sono i bigotti. Non fa per me. Preferisco Parigi, preferisco andarci con la mia bella macchina dotata di un capiente bagagliaio e mio marito al volante che si diverte a guidare.

Personaggio ebraico di riferimento: Scarlett Johansson.


 

2. PIETRO


Pietro è basso e ha gli occhiali. Il fatto di avere gli occhiali non guasta, solo che a lui piacerebbe essere alto. Ma è impossibile diventare alti se si è bassi. Perciò, visto che alto non può diventare, cerca almeno di diventare muscoloso.

Così dedica parte del suo tempo alla ginnastica, finché allo specchio del bagno, quello che fa vedere solo metà del corpo, la parte superiore diventa da super-eroe.

Gli interessi di Pietro vanno dall'Hi-Tech alla veterinaria, passando per la psicoanalisi. E nella psicoanalisi si fermano molto a lungo. Passa gli anni del liceo a leggere e rileggere le opere di Freud. In seguito, approda ai deliri di Wilhelm Reich.

E questo gli fa capire quanto sia indispensabile avere uno strizzacervelli. Ci va. Non gli piace. Cambia strizzacervelli finché non trova un’avvenente dottoressa che soddisfa la sua autostima. Spende un capitale in terapie che gli fanno schizzare alle stelle la fiducia nel suo fascino.

Tenta approcci con diverse donne, quasi tutti fallimentari. Quando finalmente non viene friendzonato, o scaricato al primo appuntamento, trova una brava ragazza, paziente e discreta. Però lui va in crisi perché avverte la sua presenza come un ingombro asfissiante e costante, fisicamente troppo esteso, con fianchi larghi, seno, odore e profumo, voce, assorbenti nell'indifferenziata. Si accorge di non tollerare la sua onnipresenza nella sua vita. Così arriva presto alla rottura e prende dei gatti. Questi son ancora più ingombranti e puzzano pure, ma lui non ne avverte il fastidio.

Dio? non esiste. Gli ebrei? fanatici. Israele? uno stato abusivo che ha rubato la terra ai pacifici contadini palestinesi. A quelli che gli fanno notare che potrebbe avere legami con l’ebraismo risponde in malo modo, nega, si oppone con tutte le sue forze. “Non ho niente a che fare con quei cazzi di ebrei!”

Personaggio ebraico di riferimento:  Woody Allen.





3. FLAVIO

Flavio è sempre stato strano, fin da bambino, a cominciare dai capelli che sono attaccati molto in alto sulla fronte, asimmetrici, disordinati, pieni di vertigini spesso doloranti e con riflessi rossi.

Puoi fargli di tutto, lui sorride. Se esageri, ti avvisa che non devi esagerare. Se continui a esagerare, lui ti colpisce. E viene incolpato perché si vede solo la sua reazione e non cosa l’ha provocata.

Quando ti colpisce, non ti ucciderebbe mai, ma desidera la tua morte. E lo ripete fra sé o solo nella mente: "muori!". Questo, perché sa che le parole sono importantissime, tant'è che si narra che il creato sia nato dalle parole divine.

Lui racconta sempre tutto. Si ubriaca delle sue stesse parole. Racconta i sogni che fa, le cose che pensa, le idee che gli vengono, le fantasie e le paure.

Sa che con le parole si può fare pace e si possono scatenare guerre. Con le parole si può combattere contro le ingiustizie. Con le parole si può testimoniare e mantenere la memoria. Con le parole si possono far conoscere i nonni ai figli che non li hanno visti.

E poi, con le parole, cosa più importante: si può far ridere!

Dio? Bho? se c'è mi fa proprio piacere. Se fossi in lui sarei contento di non essere disturbato da preghiere e richieste. Perciò lo rispetto e cerco di non dover ricorrere a lui. Israele? Troppo buono coi nemici, gli sorride. Se esagerano, li avvisa che non devono esagerare. Quelli continuano a esagerare, e Israele li colpisce e viene incolpato perché si vede solo la sua reazione e non cosa l’ha provocata.

Personaggio ebraico di riferimento: Gioele Dix.





4. ARNALDO

Arnaldo ha capito che se fai un sacco di soldi puoi permetterti di essere anche generoso. Altrimenti sei condannato a fare l’avaro, il pidocchioso. E ha anche capito che per fare molti soldi devi fare in modo che, prima di tutto, tu senta il bisogno di quei soldi, altrimenti ti sentirai demotivato e non ti dedicherai a fare soldi, perdendo tempo a trastullarti appresso a hobby, passioni, o donne.

Allora, la prima mossa da fare è trattarsi bene, non accontentarsi mai di poco, ma puntare in alto. Spendere più del dovuto e poi si vede come appararsi. 

"Scrupoli morali" è un'espressione che a lui dà la nausea. Nessuno è diventato qualcuno facendosi schiavizzare da catene invisibili come gli scrupoli morali. Questo non vuol dire diventare criminali, ma se serve schiacciare qualcuno senza finire in galera o rischiare vendetta, perché astenersi? Lo schiacciato si risolleverà e avrà imparato qualcosa dalla lezione. Insomma, un giorno dovrebbe pure ringraziarlo!

Dio?
È un business che non m'interessa. Israele? Un buon esempio di resilienza e di kutspà, di cazzimma come si dice a Napoli. Ma neanche me ne frega più di tanto. Non ci andrei mai a vivere.

Personaggio ebraico di riferimento: Soros.



5. AMALIA

Amalia soffre di empatia cronica. Sta male anche se vede una mosca agonizzante. Raccoglierebbe tutti i randagi del mondo e li ospiterebbe a casa sua, non dormirebbe la notte per farli stare a loro agio.

Anche il suo uomo è un randagio raccolto per strada, un bisognoso da soccorrere, un malato a cui fare da crocerossina.

Sa che l’Inquisizione è lontana, che treni per Auschwitz grazie al cielo non partono più. Ma l’idea di avere anche una goccia di sangue giudeo la spaventa. Da un lato, le piacerebbe esserne orgogliosa, se non avesse paura l’ostenterebbe, ma la cosa la costringerebbe a dover affrontare la reazione del mondo attorno, del suo uomo, dei parenti, degli amici, dei vicini di casa. Meglio evitare, anche perché non è sicuro. E poi non significa niente, sarebbe una forma di razzismo…

Dio? Speriamo che esista davvero!

Personaggio ebraico di riferimento: Anna Frank.


 

 

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