martedì 13 marzo 2018

Assassino deriva dall'Arabo

Comici, politici e ciarlatani oggi si fanno in quattro per propinarci la favoletta del nostro Sud aperto e da sempre in ottimi rapporti con il mondo islamico.
Mai stronzata più grossa fu detta e perfino scritta!
Prova ne sono le migliaia di torri di guardia sparse lungo tutto il nostro litorale, tirrenico, adriatico e sardo.
Niente è stampato più a chiare lettere nella nostra memoria collettiva della diffidenza verso gli assassini saraceni. Non a caso la parola ASSASSINO deriva dall'Arabo حشاش , assassino dedito allo hashish.
Il mare, che per millenni aveva rappresentato la nostra principale risorsa e la principale via di comunicazione, si trasformò di punto in bianco nel peggior pericolo. Da lì cominciarono a sbarcare uomini feroci armati di lame affilatissime, intenzionati solo alla predazione, allo stupro, al massacro e al rapimento finalizzato alla schiavitù delle proprie vittime.
Fu così che i nostri villaggi si spostarono tutti nell'entroterra, a eccezione di quelli più grandi che ritenevano (o si illudevano, come Otranto) di potersi difendere.
Cos'era successo, dall'altra parte del mare? Era nato l'islam e c'era stata la conseguente conquista araba del Nord Africa, quella che vide lo sterminio quasi totale delle popolazioni autoctone.
Terrore, morte e miseria caratterizzarono per mille anni le nostre terre.
La depredazione da parte dell’Islam sulle nostre coste ha avuto solo una breve pausa, a partire dal XIX Secolo.
La tradizionale ospitalità, la nostra xenìa, non si è mai offerta al mondo islamico: da loro ci si difendeva e basta.
Le rare volte che si riusciva ad avere la meglio su di loro, li si catturava, li si bendava, li si uccideva. Tutt'oggi teste bendate sventolano in due delle nostre bandiere.


Nessun commento:

Posta un commento