giovedì 10 settembre 2015

Accomunati dallo stesso nemico immaginario


L'odio per l'ebreo, latente o manifesto che sia, è talmente radicato e condiviso al punto che spesso può assumere una funzione socializzante.
Più di una volta mi è capitato che una persona appena conosciuta mi offrisse tale odio come fattore accomunante.
Parlando di fatti di attualità, un tizio di sinistra, una brava persona che ancora non mi conosceva, mi disse candidamente «Quelli poi [gli Israeliani] sono ebrei... e gli Ebrei sono un popolo di merda», con la certezza di trovarmi pienamente d'accordo con lui.

Immaginate il suo stupore quando gli chiesi altrettanto candidamente «Perché?»

Cominciò a balbettare, totalmente in crisi. Evidentemente non aveva mai incontrato nessuno che avesse reagito così.

Venne fuori poi che lui non aveva nulla contro gli Ebrei e che gli unici che aveva conosciuto (una famiglia presso cui aveva lavorato per l'assistenza a una figlia inabile) avevano lasciato in lui un bellissimo ricordo.


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