mercoledì 30 aprile 2014

Vendola, quando la pezza è peggio del buco

‘Ma come ha potuto paragonare Barghouti a Che Guevara?’. 
Come se se lo aspettasse, ha risposto: 
‘Non l’ho detto infatti! Luisa Morgantini era seduta con noi e ha detto questa frase, quando hanno dato il titolo all’articolo l’hanno attribuita a me!’.
(http://moked.it/blog/2014/04/29/israele-le-contraddizioni-di-vendola/)

E infatti il nostro caro Niki non ha nulla a che fare con la Morgantini, nooo! Non erano tutti e due lì a contendersi sotto i riflettori mediatici la moglie di quell'ergastolano tanto caro ai rivoluzionari da operetta che il 25 maggio andranno a votare. Noooo, ma céccósa!

«Barghouti ha già dimostrato dopo gli accordi di Oslo di essere un leader che si assume la responsabilità di andare in tutte le comunità palestinesi per spiegare la necessità e la ragionevolezza del compromesso. Non è solo un intellettuale raffinato, ma un leader credibile e coraggioso.»
(http://80.241.231.25/ucei/PDF/2014/2014-04-30/2014043027369188.pdf)


Tirando le somme, secondo Vendola, Marwan Barghouti non può essere paragonato a Che Guevara, poiché evidentemente un tale paragone sminuirebbe le grandi doti di credibilità e coraggio del penta-ergastolano terrorista assassino.


La corte distrettuale di Tel Aviv ha condannato giovedì il capo di Fatah in Cisgiordania Marwan Barghouti, 44 anni, per la morte di cinque persone, quattro israeliani e un monaco greco. Barghouti è stato condannato per quattro attentati terroristici (tre riusciti e uno tentato) su 37 attentati che era accusato d’aver organizzato. Inoltre è stato condannato per appartenenza a organizzazione terroristica (era un capo della milizia illegale Tanzim e delle Brigate Martiri Al Aqsa).
(
Jerusalem Post, 20.05.04  -  http://www.israele.net/condannato-barghouti)

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