mercoledì 23 marzo 2022

Storia di un divorzio

Traduco in Napoletano una spiegazione della guerra in Ucraina, che, a quanto pare, è apparsa su un giornale cinese.

Un ringraziamento a Flavio, a Gealapu e a Elisabeta per la segnalazione dell'articolo e per la traduzione in Italiano.

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Cchiù ‘e vint’anne fa, ll’Ucraina se spartette d’a mugliera (‘a Russia). E tenite a mente che ‘a chillu matrimmonio già erano nate criature.

‘A mugliera (‘a Russia) êva lassato a’o marito ‘nu sacco ‘e denare e ll’ êva pavato pure ‘e diebbete ca isso êva fatto: 200 miliarde ‘e dollare.

Doppo ca s’erano spartute, ‘o marito abbiaje a fa ‘o zezo c’a cchiù bucchinara d’o quartiere (USA) e a stà appriesso a ‘n’ata vrancata ‘e zoccole (UE, NATO).

A praticà gentarella ‘e chella fatta, isso accuminciaje a piglià pe’ bbono sulo chello ca diceveno lloro e, appriesso a lloro, se mettette a scassà ‘o cazzo all’ex mugliera.

Ma non ce fuje verzo.

‘A cchiù bucchinara d’o quartiere, ‘na vota fattele appiccicà bbuono e mmeglio, abbabbiaje l’ommo pe’ se piglià ‘e denare ‘e ll’ex-mugliera. ‘O facette giurà ‘ncagne ‘e ‘nu sacco ‘e riale: arme, uniforme, e ata rrobba p’a guerra, ma tutta peruta.
 

L’ommo, credennose aiutato ‘a ‘na femmena seria, accuminciaje a sfruculià all’ex-mugliera e a fà ‘o rattuso.

‘A pacienza d’a signora fernette e, assieme a ‘na sora d’a soja ca se chiammava Bielorussia, partette a‘o cuntrattacco pe’ mettere a’o ssicuro ddoje d’e criature lloro, Donetsk e Lugansk.

A chillu punto, l’ex-marito cu tutta ‘a bella cumpagnia soja ‘e zoccole (UE, NATO), si sbremmeniaje ‘e paura. Accussì, ‘a cchiù bucchinara d’o quartiere (USA) penzaje bbuono ‘e levà mano e lassaje l’ommo, isso sulo a ss’a vedé cu ll’ex-mugliera.

Accussì, ‘a femmena si pigliaje ‘e figlie suoje, e mettette a’o ssicuro lloro e pure ‘e denare.

Adoppo ‘sta spiegazzione, me piacesse ca almeno ‘e Napolitane tenessero a mente chello ca sta succedenno llabbascio. 




lunedì 21 marzo 2022

Nessuno sdegno per le parole oltraggiose di questo guitto?

Discorso del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky alla Knesset


Egregio Signor Presidente, membri della Knesset.

Caro Primo Ministro Bennet, grazie mille per il vostro sostegno. 

Cari membri del governo dello Stato di Israele, tutti i presenti, ospiti, popolo di Israele!

Le comunità ucraina e quella ebraica sono sempre state e, ne sono certo, sempre saranno molto intrecciate, molto vicine. Vivranno sempre fianco a fianco. E proveranno insieme gioia e dolore.

Ecco perché voglio ricordarvi ora le parole di una grande donna di Kiev, che di certo conoscerete molto bene. Parole di Golda Meir. Sono molto famose e tutti le hanno ascoltate. A quanto pare, ogni ebreo. Anche molti, molti ucraini. E certamente non meno i russi. "Vogliamo vivere. I nostri vicini vogliono vederci morti. Ciò non lascia molto spazio a compromessi".

Non ho bisogno di convincervi di quanto siano intrecciate le nostre storie. Storie di ucraini ed ebrei. In passato, e ora, in questo periodo terribile. Siamo in paesi diversi e in condizioni completamente diverse. Ma la minaccia è la stessa: sia per noi che per voi - la totale cancellazione delle persone, dello stato, della cultura. E anche dei nomi: Ucraina, Israele.

Voglio che voi sappiate tutto. Voglio che pensiate a questa data: il 24 febbraio. L'inizio di questa invasione. L'invasione russa dell'Ucraina. 24 febbraio - questo giorno è passato due volte alla storia. Ed entrambe le volte - come una tragedia. Una tragedia per gli ucraini, per gli ebrei, per l'Europa, per il mondo.

Il 24 febbraio 1920 fu fondato il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori di Germania (NSDAP). Un partito che ha falciato milioni di vite. Distrutte intere nazioni. Ha tentato di cancellare popoli.

102 anni dopo, il 24 febbraio, è stato emesso l'ordine criminoso di dare inizio all'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina. Un'invasione, che ha causato migliaia di vittime, ha lasciato milioni di senzatetto. Li ha resi esuli, sulla loro terra e nei paesi vicini. In Polonia, Slovacchia, Romania, Germania, Repubblica Ceca, Stati baltici e dozzine di paesi diversi.

La nostra gente ora è sparpagliata in giro per il mondo. In cerca di sicurezza. In cerca di un modo per vivere in pace. Come avete fatto anche voi un tempo.

Questa invasione russa dell'Ucraina non è solo un'operazione militare, come sostiene Mosca. Questa è una guerra vile e su larga scala volta a distruggere il nostro popolo. La distruzione dei nostri figli, delle nostre famiglie. Del nostro stato. Delle nostre città. Delle nostre comunità. Della nostra cultura. E di tutto ciò che rende gli ucraini ucraini. Tutto ciò è quello che le truppe russe stanno adesso distruggendo. Consapevolmente. Davanti al mondo intero.

Ecco perché ho diritto a questo parallelo e a questo confronto. La nostra storia e la vostra storia. La nostra guerra per la sua sopravvivenza e la seconda guerra mondiale.

Ascoltate cosa dice il Cremlino. Basta semplicemente ascoltare! Ci sono anche gli stessi termini, gli stessi che suonavano allora. E questa è una tragedia. Quando il partito nazista andò in Europa per distruggere tutto. Distruggere tutti. Voleva conquistare i popoli. E non lasciare niente per noi, niente per voi. Neanche un nome, una traccia. L'hanno definita "soluzione finale alla questione ebraica". Ve lo ricordate? E sono sicuro che non dimenticherete mai!

Ma ascoltate quello che dicono ora a Mosca. Ascoltate come si ripetono queste stesse parole: "Soluzione finale". Ma in relazione, per così dire, a noi, alla “questione ucraina”.

E lo strombazzano apertamente. Questa è una tragedia. E vi dico di più: è stato detto in un incontro a Mosca. È disponibile sui siti ufficiali. Questo è stato citato dalla stampa di stato russa. Mosca dice così: senza la guerra contro di noi, non sarebbero in grado di fornire una "soluzione finale" apparentemente per la propria sicurezza. Proprio come si diceva 80 anni fa.

Popolo d'Israele!

Hai visto come i missili russi hanno colpito Kiev, Babyn Yar. Sai cosa c'è sotto quella terra? Vi sono sepolte più di 100.000 vittime dell'Olocausto. Ci sono antichi cimiteri di Kiev. C'è un cimitero ebraico. I missili russi hanno colpito lì.

Popolo d'Israele!

Il primo giorno di questa guerra, i proiettili russi hanno colpito la nostra città di Uman. Una città visitata ogni anno da decine di migliaia di israeliani. Per un pellegrinaggio alla tomba di Tzaddik Nachman. Cosa resterà di tutti questi posti in Ucraina dopo questa terribile guerra?

Sono certo che ogni parola del mio appello nei vostri cuori risuonerà di dolore. Perché sapete sentire quello di cui sto parlando. Ma potete spiegarmi perché dobbiamo ancora rivolgerci al mondo intero, a molti paesi per chiedere aiuto? Ci rivolgiamo a voi per un aiuto... Anche per elementari visti...

Cos'è? Indifferenza? Calcolo? O la mediazione - non voler scegliere da che parte stare? Lascio a voi la risposta a questa domanda. E voglio far notare una sola cosa: l'indifferenza uccide.

Calcoli: spesso sono sbagliati. E la mediazione può essere tra stati. Ma non tra il bene e il male.

Tutti in Israele sanno che la vostra difesa missilistica è la migliore. La più potente. Tutti sanno che le vostre arma è forte. Tutti sanno che siete molto bravi. Sapete come difendere i vostri interessi statali, gli interessi del vostro popolo. E potete sicuramente aiutarci a proteggere le nostre vite, le vite degli ucraini, le vite degli ebrei ucraini. 

Mi chiedo da molto tempo perché non possiamo ottenere armi da voi. O perché Israele non ha imposto forti sanzioni contro la Russia. Perché non fate pressione sugli affari russi. Ma la risposta spetta ancora a voi, cari fratelli e sorelle. E dovete vivere con questa risposta, popolo d'Israele.

Gli ucraini fecero la loro scelta, 80 anni fa. Salvammo gli ebrei. E quindi fra di noi ci sono i giusti del mondo.

Popolo di Israele, adesso la scelta tocca a voi.

Grazie!

Grazie di tutto.

(segue testo in lingua originale)






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Промова Президента України Володимира Зеленського у Кнесеті

Шановний пане Спікере, члени Кнесету.

Шановний пане Прем'єр-міністре Беннет, дуже дякую за підтримку.

Шановні члени Уряду Держави Ізраїль, всі присутні, гості, народе Ізраїлю!

Українська та єврейська громади завжди були і, я впевнений, будуть дуже переплетеними, дуже близькими. Завжди житимуть поряд. І відчуватимуть разом і радість, і біль.

Тому я хочу вам зараз нагадати слова однієї великої киянки, яку ви дуже добре знаєте. Слова Голди Меїр. Вони дуже відомі, їх чули усі. Мабуть, кожен єврей. Багато-багато українців також. І точно не менше – росіян. «Ми хочемо жити. Наші сусіди хочуть бачити нас мертвими. Це залишає не дуже багато простору для компромісу».

Мені не треба вас переконувати, наскільки переплелися наші історії. Історії українців та євреїв. В минулому, і зараз, у цей страшний час. Ми в різних державах, і абсолютно в різних умовах. Але загроза одна: і у нас, і у вас, - тотальне знищення народу, держави, культури. І навіть імені: України, Ізраїлю.

Я хочу, щоб ви відчули все це. Я хочу, щоб ви задумались про цю дату. Про 24 лютого. Про початок цього вторгнення. Вторгнення Росії в Україну. 24 лютого – цей день двічі увійшов в історію. І обидва рази – як трагедія. Трагедія для українців, для євреїв, для Європи, для світу.

24 лютого 1920 року була заснована Націонал-соціалістична робітнича партія Німеччини - НСДАП. Партія, яка забрала мільйони життів. Знищила цілі країни. Намагалась вбити народи.

Через 102 роки – так само 24 лютого – був відданий злочинний наказ про початок повномасштабного вторгнення російських військ в Україну. Вторгнення, яке забрало вже тисячі життів, мільйони людей залишило без дому. Зробило їх вигнанцями. На своїй землі та в сусідніх країнах. У Польщі, Словаччині, Румунії, Німеччині, Чехії, у Балтійських держав та ще у десятках різних країн світу.

Наші люди зараз розкидані світом. Вони шукають безпеку. Шукають, як лишитись у мирі. Як колись шукали і ви.

Це вторгнення Росії в Україну – не просто військова операція, як це подають у Москві. Це масштабна і підла війна, направлена назнищення нашого народу. Знищення наших дітей, наших сімей. Нашої держави. Наших міст. Наших громад. Нашої культури. І усього, що робить українців українцями. Усього того, що російські війська зараз руйнують. Свідомо. На очах усього світу.

Саме тому я маю право на цю паралель і на це порівняння. Нашої історії і вашої історії. Нашої війни за своє виживання і Другої світової війни.

Послухайте, що каже Кремль. Просто послухайте! Там звучать навіть терміни – такі, які звучали тоді. І це трагедія. Коли нацистська партія йшла Європою і хотіли знищити все. Знищити всіх. Хотіла підкорити народи. І не залишити від нас, від вас нічого. І навіть імені, і сліду. Вони називали це «остаточним рішенням єврейського питання». Ви памʼятаєте це. І впевнений – ніколи не забудете!

Але почуйте, що звучить зараз в Москві. Почуйте, як там кажуть знову ці слова: «Остаточне рішення». Але вже по відношенню, так би мовити, до нас, до «українського питання».

Це прозвучало відкрито. Це трагедія. Ще раз говорю, це прозвучало на нараді в Москві. Це доступно на офіційних сайтах. Це цитувалося удержавній пресі Росії. Москва так і говорить: без війни проти нас вони не змогли би забезпечити «остаточне рішення» нібито для своєї безпеки. Так само, як це говорили 80 років тому.

Народе Ізраїлю!

Ти бачив, як російські ракети вдарили по Київу, по Бабиному Яру. Ти знаєш, що це за земля. Там поховані більше ста тисяч жертв Голокосту. Там давні київські кладовища. Там єврейське кладовище. Туди вдарили російські ракети.

Народе Ізраїлю!

У перший же день цієї війни російські снаряди вдарили по нашому місту Умань. По місту, яке відвідують десятки тисяч ізраїльтян щороку. Для паломництва на могилу цадика Нахмана. Що залишиться від всіх таких місць в Україні після цієї страшної війни?

Я впевнений, що кожне слово мого звернення у ваших серцях відгукується болем. Бо ви відчуваєте, про що я говорю. Але чи можете ви пояснити, чому ми і досі звертаємось до всього світу, до багатьох країн по допомогу? До вас звертаємось про допомогу... Навіть про елементарні візи...

Що це? Байдужість? Розрахунок? Або посередництво – без обрання сторони? Я залишу вам вибір відповіді на це запитання. І зауважу лише одне – байдужість вбиває. Розрахунки – вони часто помилкові. А посередництво може бути між державами. Але не між добром і злом.

Кожен в Ізраїлі знає, що ваша протиракетна оборона – вона найкраща. Вона потужна. Кожен знає, що ваша зброя – сильна. Кожен знає, що ви молодці. Ви умієте відстоювати свої державні інтереси, інтереси свого народу. І ви точно можете допомогти нам захистити наше життя, життя українців, життя українських євреїв.

Можна довго запитувати, чому ми не можемо отримати від вас зброю. Або чому Ізраїль не ввів потужні санкції проти Росії. Чому не тисне на російський бізнес. Але відповідь все одно обирати вам, шановні брати і сестри. І вам з цією відповіддю потім жити, народе Ізраїлю.

Українці зробили свій вибір. 80 років тому. Рятували євреїв. І тому серед нас є праведники народів світу.

Народе Ізраїлю, тепер – і у вас є такий вибір.

Дякую вам!

Дякую за все.

venerdì 11 marzo 2022

Quando USA , Canada e Ucraina insieme votarono contro

3 novembre 2015 21 Stati presentano all'ONU la risoluzione A/C.3/70/L.59 finalizzata a: "combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza."


Il 19 novembre, l'esito del voto fu il seguente:

A FAVORE: 126 (fra cui Israele)
CONTRARI: 4 (USA, Canada, Palau, Ucraina)
ASTENUTI: 53 (tra cui l'intera Unione Europea)
Fatevi qualche domanda.

sabato 5 marzo 2022

Chi è Volodymyr Zelenskij?

 L'INFANZIA

Vladimir Zelensky è nato il 25 gennaio 1978 nella città di Krivoy Rog in Ucraina. Era l'unico figlio di Alexander Zelensky, dottore in scienze tecniche, professore, capo del dipartimento di informatica, insegnante al Krivoy Rog Economic Institute e Rimma Zelenskaya, una casalinga. La famiglia viveva nella zona di YuGOK e il più delle volte il ragazzo era accudito da sua nonna, Olga Osipova.
Quando Volodya compì 6 anni, suo padre fu mandato in viaggio d'affari per costruire un impianto minerario e di lavorazione in Mongolia. Lì il ragazzo è andato a scuola, insieme ad altri bambini di otto anni. È da questa età che i bambini in Mongolia iniziano a studiare. Ci hanno vissuto per quattro anni. Durante questo periodo, Zelensky imparò a parlare fluentemente il mongolo, ma poi lo dimenticò molto rapidamente, a causa della mancanza di pratica costante. Ma per tutta la vita ricorda i campi infiniti di tulipani e peonie, le colline innevate di questo fantastico paese.
Vladimir è stato inviato alla palestra n. 95, dove ha studiato a fondo l'inglese. Studiava bene, le materie umanistiche che erano particolarmente facili per il ragazzo. Dopo la scuola, ha frequentato la sezione di basket e sollevamento pesi, per un periodo è andato a corsi di ballo da sala e in uno studio teatrale. Ha imparato a suonare la chitarra e il pianoforte. Zelensky è sempre stato al centro di qualsiasi attività, ha partecipato attivamente a spettacoli amatoriali, dai campi scuola per bambini h aportato a casa diversi diplomi e medaglie. Sapeva socializzare rapidamente con le persone e aveva molti amici.
Vladimir una volta ha detto di essere stato fortunato ad aver vissuto i tempi dell'URSS, che gli hanno permesso di scoprire com'è portare una cravatta rossa e appartenere a una squadra di pionieri. Da adolescente ha visto il crollo del grande paese e si è diplomato già in un paese indipendente.
Da bambino Vladimir avrebbe voluto diventare una guardia di frontiera, poi decise di diventare un traduttore o un diplomatico e per questo sarebbe entrato in nel MGIMO, Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali.
UMORISMO E CREATIVITÀ
Tuttavia, dopo essersi diplomato, il giovane ha cambiato idea ed è diventato uno studente di giurisprudenza presso l'Istituto Economico di Krivoy Rog. Ha ricevuto un diploma da questa università, ma non ha lavorato nella sua specialità neanche un giorno. Anche nel suo primo anno, è stato notato per le sue capacità creative e un incredibile senso dell'umorismo, quindi è stato invitato nel team KVN "Zaporozhye-Krivoy Rog-Transit" come coreografo. Passò un po' di tempo e Vladimir era già sul palco come parte di questa squadra. Ed da da qui che inizia la biografia creativa di Vladimir Zelensky.
Nel 1997, Zelensky e molti dei suoi amici di Transit hanno creato la propria squadra, chiamata 95 Kvartal. Vladimir si è cimentato nel ruolo di regista e allo stesso tempo di autore di quasi tutti gli scenari per i numeri. Due anni dopo, la giovane squadra si è già esibita nel talent show Vyshaja Liga KVN, è stata amata non solo dal pubblico, ma anche dai membri della giuria, che non hanno lesinato sui voti alti. Presto i ragazzi stavano già dando concerti in tutta la CSI.
Oltre all'attività principale della squadra, Vladimir ha scritto sceneggiature per concerti e feste aziendali. Il gruppo 95 Kvartal si è esibito in KVN fino al 2003 e, dopo aver avuto un conflitto con AMiK, i ragazzi hanno lasciato il progetto.
Il talentuoso team "Kvartal 95" è riuscito ad attirare l'attenzione dei canali ucraini. Ben presto hanno ricevuto un'offerta da uno dei principali canali nazionali - "1 + 1", che li ha spinti a creare un vero programma dai numeri di maggior successo. Ora iniziarono a chiamarsi "Kvartal-95 Studio", guidato come prima da Vladimir Zelensky.
Vladimir si è dimostrato non solo come comico e presentatore in TV, ma ha iniziato a recitare nei film. Zelensky ha iniziato la sua biografia cinematografica negli anni 2000 e durante questo periodo sono apparse sugli schermi diverse dozzine di film con la sua partecipazione.
Zelensky ha debuttato nella commedia "Casanova involontariamente", poi è stato chiamato sul set del musical di Capodanno "I tre moschettieri", dove si è reincarnato come un frenetico guascone. Insieme a lui sono state invitate alle riprese Ruslana Pysanka, Anna Ardova , Alena Sviridova . Poi è diventato l'autore della sceneggiatura della commedia "Per due lepri".
Nel 2005, i giovani comici hanno creato il programma Kvartal Serale, andato in onda sul canale 1 + 1. Dopo qualche tempo, i suoi diritti sono stati acquistati dal canale Inter. Anche qui Zelensky è rimasto nelle posizioni di spicco: ne era l'ideologo, autore e presentatore. Il programma è stato rapidamente valutato, la fantasia di Vladimir lo ha aiutato a lanciare nuovi spettacoli e la popolarità dei loro partecipanti è continuata a crescere. I progetti più sorprendenti di Zelensky sono stati "Serata a Kiev", "Fight Club", "Ucraina, alzati".
Vladimir si immerge nella gloria e nell'amore universale, è spesso invitato a partecipare ad altri programmi. Nel 2006 è apparso in Ballando con le stelle, dove Elena Shoptenko è diventata la sua partner. Sono diventati i vincitori del trasmissione, l'entusiasmo del pubblico hanno aiutato la coppia a staccare in modo significativo gli altri partecipanti.
Vladimir è stato invitato al canale Inter, per ospitare il programma Romanticismo d'Ufficio. Ruslana Pysanka è diventata la sua co-conduttrice. Nel 2010, è apparso nello spettacolo Fai Ridere il Comico, dove ha collaborato con Dmitry Shepelev . Nel 2011, a Zelensky è stato offerto il ruolo di co-conduttore del programma Фактор А, il talent show russo equivalente di X Factor, insieme a Philip Kirkorov .
Parallelamente, l'attore ha recitato nel film "Amore in Città", che è diventato il suo primo lungometraggio. Gli altri ruoli sono andati ad Alexei Chadov , Vera Brezhneva , Anastasia Zadorozhnaya, Villa Haapasalo, Svetlana Khodchenkova .
La serie ha riscosso così tanto successo di pubblico che si decise di girare la sua continuazione e presto fu creata la terza stagione. Successivamente, la filmografia di Zelensky è stata reintegrata con un remake di "Amori d'Ufficio. Il nostro tempo", dove divenne Novoseltsev. Non ci sono state lamentele contro di lui, ma la serie stesso è stata severamente criticata.
Nel 2010-2012 Zelensky è stato nominato produttore generale del canale Inter. L'anno successivo ha guidato il progetto “Voglio V VIA Gro”, nel 2015 ha avviato la creazione dello spettacolo umoristico “League of Laughter” sulla base del “Kvartal”. La sua essenza era che venivano reclutate squadre di comici, ricevevano il loro mentore e gareggiavano tra loro. Il ruolo di conduttore è andato di nuovo a Zelensky. Il posto di coach e giudici è stato occupato da figure di maggior successo del mondo dello spettacolo.
L'onnisciente pubblicazione Forbes ha pubblicato informazioni sui guadagni del Kvartal e si è scoperto che avevano guadagnato due milioni di dollari. Nel 2012, la squadra era al secondo gradino tra i più ricchi progetti mediatici ucraini e le star dello spettacolo. Wladimir Klitschko era al primo posto allora, Ani Lorak ha preso la terza posizione.
Zelensky non smette di recitare nei film, e ora la commedia "Rzhevsky contro Napoleone" è sugli schermi, dove interpretava il monarca francese. Tuttavia, questo film è stato ricevuto in modo ambiguo. Poi ha interpretato il ruolo del personaggio principale nel film romantico "8 Primi Appuntamenti", poi è apparso nel sequel suo sequel.
Nel 2015, sulla base dello Studio Kvartal-95, è stata girata la commedia politica Servitore del Popolo, in cui il beau monde politico ucraino è stato aspramente criticato. Zelensky si è reincarnato come presidente del paese, insegnante di storia in un liceo prima di essere eletto presidente. Il pubblico ha apprezzato molto questo lavoro e l'anno successivo i creatori hanno girato la seconda stagione della loro storia preferita.
Allo stesso tempo, è stato presentato al pubblico il film "8 Migliori Appuntamenti". Zelensky ha interpretato di nuovo Nikita Sokolov, ma questa volta il ruolo del personaggio principale è andato a Vera Brezhneva. Nelle prime due parti, è stata interpretata da Oksana Akinshina .
Grazie a Vladimir e all'intera squadra del Kvartal, gli spettatori di molti paesi si sono divertiti a seguire gli alti e bassi delle relazioni nella serie Matchmakers. Zelensky è diventato il produttore di questa serie. Sono state girate sei stagioni e un musical a figura intera intitolato "New Year's Matchmakers".
Nel 2012, Zelensky è diventato il produttore della serie comica "Padri", in cui i ruoli principali sono andati a Sergey Gazarov , Roman Madyanov e Tatyana Dogileva .
Nel 2018 ha avuto luogo il debutto alla regia del talentuoso comico. Vladimir Zelensky e David Dodson hanno girato il film "Io, tu, lui, lei". A proposito, in questo film, Vladimir ha anche interpretato il ruolo del personaggio principale.
La sua foto nell'immagine di questa foto è apparsa sulla pagina di Instagram. L'attore ha mostrato ai suoi fan i baffi e i capelli ricresciuti, e non hanno partecipato alle recensioni.
POLITICA
Quando nel 2014 è scoppiato un conflitto militare in Ucraina, Zelensky ha sostenuto le forze armate ucraine nel Donbass. Quando Maidan infuriava nel paese, Vladimir si è comportato in modo molto moderato, in una delle conferenze stampa ha detto solo due parole: "Siamo con la gente".
Dopo che la situazione ha iniziato a degenerare, lo scontro di potere nelle regioni orientali dell'Ucraina è diventato molto teso, Zelensky e la sua squadra hanno sostenuto l'esercito ucraino. Hanno dato concerti, trasferito un milione di grivni per i bisogni dell'esercito.
Spesso l'oggetto del ridicolo di Zelensky e della sua squadra era la Russia e il suo presidente Putin. Per questo motivo, la televisione russa ha presto smesso di trasmettere Evening Quarter e ha bloccato le riprese della prossima stagione di Matchmakers.
Nell'inverno del 2015, il comitato investigativo russo ha avviato l'inizio del controllo delle informazioni ricevute secondo cui Zelensky e altre figure culturali stavano trasferendo denaro alle forze di sicurezza ucraine.
A volte le battute di Vladimir sulla Russia gli si ritorcono contro. Nel 2014, l'artista ha dovuto andare in ospedale per chiedere aiuto dopo essere stato picchiato da sconosciuti in uno dei viali di Kiev. Un passante che si trovava nei pressi della scena ha minacciato gli aggressori che avrebbe chiamato la polizia, e questi hanno smesso di picchiare l'artista. Vladimir non rimase in debito con il suo salvatore.
Nel dicembre dello stesso anno, il SUV dello showman è andato a fuoco, che si trovava nel parcheggio vicino al Palazzo di Kiev "Ucraina". Nel 2015, il Ministero degli Affari Interni ha liquidato un gruppo di gangster che stava preparando un attentato a Zelensky. Volevano trattare non solo con l'artista, ma anche con i membri della sua famiglia. A questo proposito, Vladimir ha assunto una guardia del corpo.
Nel 2016 Vladimir si è ritrovato nell'epicentro di uno scandalo, ma ora riguardava l'Ucraina. Quando l'artista si è esibito a Jurmala, nel suo discorso ha toccato la situazione economica della sua terra natale. Ha detto che il paese è come un "mendicante", e non sempre, e non ripaga completamente i suoi debiti.
Nel 2017, Vladimir ha avviato le riprese della settima stagione della serie "Matchmakers", e ciò ha causato insoddisfazione con le autorità. La registrazione del nastro è stata vietata in Ucraina e l'attore protagonista Fedor Dobronravov è stato incluso nell'elenco degli attori che non dovrebbero entrare nel paese.
Le autorità non hanno accettato nessun compromesso, quindi il processo di ripresa ha dovuto essere ridotto. Zelensky ha poi lanciato un messaggio rabbioso con una richiesta nei confronti dei politici, pubblicato su Facebook. Tre mesi dopo, la sua richiesta ha ottenuto una risposta positiva.
VITA PRIVATA
Nel 2018 Zelensky ha festeggiato il suo 40° compleanno. Ha un bell'aspetto, allegro, vitale, in forma. La sua altezza è di 170 cm, il peso non supera i 63 kg.
Anche nella vita personale di Vladimir è tutto in ordine. Sua moglie, Elena Kiyashko, con cui ha una relazione romantica da sette anni. Si conoscono dai tempi della scuola, hanno studiato nella stessa scuola, in classi parallele. Anche Elena ha conseguito una laurea in giurisprudenza, ma lavora nel campo dell'arte - è autrice di Studio Kvartal-95. Il loro matrimonio ha avuto luogo nel 2003 e un anno dopo è nata Sasha. Nel 2013, Elena ha dato a Vladimir un erede, il figlio di Cyril.
Tutti considerano Vladimir un padre di famiglia esemplare. Lui stesso è sicuro che un vero uomo dovrebbe proteggere e accudire la sua famiglia, i suoi figli, i suoi genitori. Zelensky è un padre e marito incredibile, cerca di coccolare la sua famiglia, soprattutto perché lo vedono molto raramente.
Zelensky è una persona pubblica e, come spesso accade, ci sono cacciatori di sensazioni che inventano favole sulla vita personale di personaggi famosi. Durante le riprese del film "8 Primi Appuntamenti" nel 2012, Vladimir ha incontrato l'attrice protagonista, Oksana Akinshina. Immediatamente si è detto che c'era una storia fra loro due e persino una relazione a breve termine. Tuttavia, Zelensky ha negato categoricamente le voci ed è rimasto sorpreso di quanto sia ricca l'immaginazione degli onnipresenti giornalisti.
PRESIDENTE DELL'UCRAINA
Nella primavera del 2019, l'Ucraina ha vissuto una corsa elettorale. Zelensky era tra i candidati per questo posto. Si parlava a lungo del fatto che stesse per correre, ma il fatto era percepito più come uno scherzo comico.
Alla vigilia di Capodanno, 31 dicembre 2018, Vladimir ha parlato sul canale 1 + 1 e ha dichiarato con tutte le responsabilità che si sarebbe candidato. Il suo messaggio è stato mandato in onda poco prima del discorso di fine anno dell'allora presidente Poroshenko .
Durante il primo discorso agli elettori, Zelensky ha presentato il suo programma elettorale, in cui la priorità era porre fine alla guerra nel Donbass, stringere relazioni con l'Unione Europea, con il Fondo Monetario Internazionale, con la NATO.
Il 21 gennaio 2019 Zelensky ha completato la procedura di registrazione per la partecipazione alle elezioni, è diventato un candidato del partito del Servitore del Popolo. Il partito che esisteva da tre anni all'inizio era chiamato "Partito per i cambiamenti risoluti", partito guidato da Ivan Bakanov, uno dei partecipanti al progetto Kvartal-95 Studio.
Vladimir Zelensky è diventato immediatamente il favorito nella corsa alle elezioni. Alla fine di gennaio, ha ottenuto il 21% dei voti e ha superato di pochi punti percentuali il presidente Poroshenko e la candidata alla presidenza Yulia Tymoshenko . Due settimane dopo, la sua valutazione è diventata ancora più alta.
Secondo gli analisti politici, Zelensky vince grazie a un approccio non convenzionale alla campagna elettorale. Carica costantemente il suo programma sulla rete, copre tutti gli eventi legati alla sua attività di politico.
Il 31 marzo 2019 si è svolto il primo turno elettorale, in cui Zelensky ha ottenuto il 30,24% di tutti i voti. Mentre solo il 15,95% ha votato per Poroshenko. Annunciato il secondo turno di votazioni, previsto per il 21 aprile. Durante la preparazione del secondo turno, molto sporco è stato versato sulla testa di Zelensky, i soci di Poroshenko hanno cercato di trovare qualsiasi prova compromettente sul ricorrente per denigrarlo agli occhi degli elettori.
Tuttavia, ciò non ha aiutato e il 21 aprile 2019, con un punteggio del 73,09%, Zelensky è diventato presidente dell'Ucraina. Poroshenko si è accontentato solo del 24,58% dei voti. Ha ammesso di aver perso e ha offerto al neoeletto presidente tutta l'assistenza possibile. Zelensky non ha rifiutato la mano tesa, sebbene non fosse un chiaro sostenitore della politica del precedente capo di stato.


fonte:https://biographe.ru/politiki/vladimir-zelensky?fbclid=IwAR1sEV6FvN69R0I9dZr_I1Ht1YXS1LxciWQwMCLjnpaj4Yek8YqKRd-ZXdI


giovedì 3 marzo 2022

Marrani napoletani d'oggi

Nel 1541 tutti gli ebrei, in massima parte sefarditi, dovettero lasciare il regno di Napoli a seguito del decreto definitivo di espulsione. Restarono solo i convertiti, che venivano detti marranos, cristãos-novo, o conversos.

A oggi, sono trascorsi 481 anni da quella triste data, ma i quasi cinque secoli trascorsi non hanno cancellato l'impronta giudaica in un'infinità di persone, sia in chi è consapevole delle proprie radici, sia in chi le ignora del tutto. 

Per gioco, voglio disegnare in pochi tratti cinque tipi di marrani del Terzo Millennio.


1. SILVIA

Silvia è una donna minuta, sotto il metro e sessanta, nasuta e molto vanitosa. Il detto "altezza, metà bellezza" per lei diventa "bellezza, metà altezza".

A conferma di ciò, tira in ballo molti esempi, a partire da Marylin che certo alta non era... o la bellissima Scarlett Johansson che, come Silvia non arriva al metro e sessanta.

Ciò che conta per Silvia, è essere perennemente al passo coi tempi, non farsi trovare mai impreparata al nuovo, soprattutto non invecchiare mai. Per non invecchiare, si sa, servono i soldi. I soldi non danno la felicità, ma non averne rende infelici. Perciò, meglio averne di più e spenderli bene. E cosa di meglio c'è che spenderli per sé? Nulla. Soprattutto se a lavorare c'è qualcun altro che li guadagna per te.

Le ideologie, le dottrine, ma anche i valori, vecchi o nuovi che siano, sono tutte cose inutili, noiose e fugaci. Invecchiano prima di dare frutti. E spesso i loro frutti marciscono subito. Meglio le certezze come soldi, casa, famiglia e, perché no, pettegolezzi.

Dio? Chi lo sa... Se esiste, di sicuro non se la prenderà se battezzo e faccio fare la comunione ai miei figli. Tanto, male non fa. 

Israele? Sì, il fatto che qualche antenato venisse da lì non mi cambia la vita più di tanto… ma resta comunque un posto stretto e scomodo, da cui ci si può spostare solo in aereo. E poi, sono zotici, polemici e anche un po’ cafoni. A Tel Aviv la gente esce di casa con le infradito, a Gerusalemme ci sono i bigotti. Non fa per me. Preferisco Parigi, preferisco andarci con la mia bella macchina dotata di un capiente bagagliaio e mio marito al volante che si diverte a guidare.

Personaggio ebraico di riferimento: Scarlett Johansson.


 

2. PIETRO


Pietro è basso e ha gli occhiali. Il fatto di avere gli occhiali non guasta, solo che a lui piacerebbe essere alto. Ma è impossibile diventare alti se si è bassi. Perciò, visto che alto non può diventare, cerca almeno di diventare muscoloso.

Così dedica parte del suo tempo alla ginnastica, finché allo specchio del bagno, quello che fa vedere solo metà del corpo, la parte superiore diventa da super-eroe.

Gli interessi di Pietro vanno dall'Hi-Tech alla veterinaria, passando per la psicoanalisi. E nella psicoanalisi si fermano molto a lungo. Passa gli anni del liceo a leggere e rileggere le opere di Freud. In seguito, approda ai deliri di Wilhelm Reich.

E questo gli fa capire quanto sia indispensabile avere uno strizzacervelli. Ci va. Non gli piace. Cambia strizzacervelli finché non trova un’avvenente dottoressa che soddisfa la sua autostima. Spende un capitale in terapie che gli fanno schizzare alle stelle la fiducia nel suo fascino.

Tenta approcci con diverse donne, quasi tutti fallimentari. Quando finalmente non viene friendzonato, o scaricato al primo appuntamento, trova una brava ragazza, paziente e discreta. Però lui va in crisi perché avverte la sua presenza come un ingombro asfissiante e costante, fisicamente troppo esteso, con fianchi larghi, seno, odore e profumo, voce, assorbenti nell'indifferenziata. Si accorge di non tollerare la sua onnipresenza nella sua vita. Così arriva presto alla rottura e prende dei gatti. Questi son ancora più ingombranti e puzzano pure, ma lui non ne avverte il fastidio.

Dio? non esiste. Gli ebrei? fanatici. Israele? uno stato abusivo che ha rubato la terra ai pacifici contadini palestinesi. A quelli che gli fanno notare che potrebbe avere legami con l’ebraismo risponde in malo modo, nega, si oppone con tutte le sue forze. “Non ho niente a che fare con quei cazzi di ebrei!”

Personaggio ebraico di riferimento:  Woody Allen.





3. FLAVIO

Flavio è sempre stato strano, fin da bambino, a cominciare dai capelli che sono attaccati molto in alto sulla fronte, asimmetrici, disordinati, pieni di vertigini spesso doloranti e con riflessi rossi.

Puoi fargli di tutto, lui sorride. Se esageri, ti avvisa che non devi esagerare. Se continui a esagerare, lui ti colpisce. E viene incolpato perché si vede solo la sua reazione e non cosa l’ha provocata.

Quando ti colpisce, non ti ucciderebbe mai, ma desidera la tua morte. E lo ripete fra sé o solo nella mente: "muori!". Questo, perché sa che le parole sono importantissime, tant'è che si narra che il creato sia nato dalle parole divine.

Lui racconta sempre tutto. Si ubriaca delle sue stesse parole. Racconta i sogni che fa, le cose che pensa, le idee che gli vengono, le fantasie e le paure.

Sa che con le parole si può fare pace e si possono scatenare guerre. Con le parole si può combattere contro le ingiustizie. Con le parole si può testimoniare e mantenere la memoria. Con le parole si possono far conoscere i nonni ai figli che non li hanno visti.

E poi, con le parole, cosa più importante: si può far ridere!

Dio? Bho? se c'è mi fa proprio piacere. Se fossi in lui sarei contento di non essere disturbato da preghiere e richieste. Perciò lo rispetto e cerco di non dover ricorrere a lui. Israele? Troppo buono coi nemici, gli sorride. Se esagerano, li avvisa che non devono esagerare. Quelli continuano a esagerare, e Israele li colpisce e viene incolpato perché si vede solo la sua reazione e non cosa l’ha provocata.

Personaggio ebraico di riferimento: Gioele Dix.





4. ARNALDO

Arnaldo ha capito che se fai un sacco di soldi puoi permetterti di essere anche generoso. Altrimenti sei condannato a fare l’avaro, il pidocchioso. E ha anche capito che per fare molti soldi devi fare in modo che, prima di tutto, tu senta il bisogno di quei soldi, altrimenti ti sentirai demotivato e non ti dedicherai a fare soldi, perdendo tempo a trastullarti appresso a hobby, passioni, o donne.

Allora, la prima mossa da fare è trattarsi bene, non accontentarsi mai di poco, ma puntare in alto. Spendere più del dovuto e poi si vede come appararsi. 

"Scrupoli morali" è un'espressione che a lui dà la nausea. Nessuno è diventato qualcuno facendosi schiavizzare da catene invisibili come gli scrupoli morali. Questo non vuol dire diventare criminali, ma se serve schiacciare qualcuno senza finire in galera o rischiare vendetta, perché astenersi? Lo schiacciato si risolleverà e avrà imparato qualcosa dalla lezione. Insomma, un giorno dovrebbe pure ringraziarlo!

Dio?
È un business che non m'interessa. Israele? Un buon esempio di resilienza e di kutspà, di cazzimma come si dice a Napoli. Ma neanche me ne frega più di tanto. Non ci andrei mai a vivere.

Personaggio ebraico di riferimento: Soros.



5. AMALIA

Amalia soffre di empatia cronica. Sta male anche se vede una mosca agonizzante. Raccoglierebbe tutti i randagi del mondo e li ospiterebbe a casa sua, non dormirebbe la notte per farli stare a loro agio.

Anche il suo uomo è un randagio raccolto per strada, un bisognoso da soccorrere, un malato a cui fare da crocerossina.

Sa che l’Inquisizione è lontana, che treni per Auschwitz grazie al cielo non partono più. Ma l’idea di avere anche una goccia di sangue giudeo la spaventa. Da un lato, le piacerebbe esserne orgogliosa, se non avesse paura l’ostenterebbe, ma la cosa la costringerebbe a dover affrontare la reazione del mondo attorno, del suo uomo, dei parenti, degli amici, dei vicini di casa. Meglio evitare, anche perché non è sicuro. E poi non significa niente, sarebbe una forma di razzismo…

Dio? Speriamo che esista davvero!

Personaggio ebraico di riferimento: Anna Frank.


 

 

sabato 14 agosto 2021

Elvira e Riccardo

Di noi si sa poco, a volte nulla. Al massimo si sa quello che di noi hanno raccontato i sopravvissuti. Ma noi stessi non abbiamo potuto mai raccontare i nostri pensieri, il nostro dolore.

Mi presento: mi chiamo Elvira, diciassette anni appena compiuti ed ero la Principessa dalla Chioma d’Oro del mio povero Babbo. Di lui ho perso traccia da subito, già fuori al portone di casa. E anche di Mammina lo stesso.

Genitori amati… Massimo e Rebecca, dove siete!

Adesso conto i miei respiri, in un orrore che non avrei mai immaginato neanche lontanamente potesse esistere sulla faccia della terra.

Mi manca l’aria, sono giorni che siamo qui ammassati come rifiuti, come pattume, in un vagone bestiame sigillato da cui non è possibile neanche gettarsi sulle rotaie per morire.

Eppure mi par ieri l’altro che prendevo ogni mattina la littorina insieme a Teresa, la mia compagna di banco, amica del cuore. Bellissima, Teresa. Fossi stata un giovinotto, di certo le avrei fatto il filo senza darle tregua. Ma buon sangue non mente: quando incontrai per la prima volta suo fratello maggiore ebbi un tuffo al cuore, mi si strozzò il respiro alla sua vista. Lui però neanche mi vide, ai suoi occhi ero solo una minuta mocciosa pallida, trasparente. Loro invece sono bruni, chioma corvina brillante, sopracciglia folte di quelle che conferiscono bontà allo sguardo. Come quelle di Babbo.

Quando Teresa scioglie i capelli è uno spettacolo unico, le arrivano al fondoschiena, con rispetto parlando. “Come mia nonna sarda”, puntualizza ogni volta.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. Un giorno mi confidò che lei, di nascosto di sua madre, almeno una volta al mese con una pinzetta tirava via i baffetti e sfoltiva le sopracciglia che tendevano a unirsi conferendole, a suo dire, un’aria da deficiente. La mamma non voleva e diceva che per ogni pelo tirato per vanità, il demonio ne avrebbe fatti crescere tre per punizione.

Io non credo al diavolo e non ho mai creduto neanche a dio. Lassù non c’è nessuno che comanda, ci siamo solo noi, librati nell’infinito.

Insieme a Teresa, ho preso la littorina fino al giorno in cui è cominciata la fine: il Babbo, persona sempre garbata con un ottimo impiego, gli fanno: “Siamo spiacenti, ma sono ordini superiori…” ed è bastato questo per ritrovarsi senza lavoro e senza più nulla. “Del resto, come nascondervi, con il vostro cognome inequivocabile?”

Sì, inequivocabile. Anche se per Teresa, sin dalla prima media, era voce del verbo levare: “Vile Elvi, ti Levi!?” ed io puntualmente le mollavo uno sganascione amichevole.

Ora accanto a me scorgo un giovinotto che, prima di finire qui, doveva essere avvenente e di molto! Respiro da giorni solo puzzo di orina, feci e sudore. Anche io l’ho fatta sotto e me ne vergogno. Ma mi faccio coraggio e mi avvicino a lui. Ha gli occhi buoni di mio padre.

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Sono Riccardo, ho venticinque anni, mi ero laureato e avevo da poco cominciato a lavorare. Ora sono qui e non vedo l’ora che tutto questo finisca al più presto. Nell’angolo in fondo a sinistra, in mezzo a decine di nostri corpi ammassati c’è un amico di famiglia, un distinto signore ridotto pelle e ossa. Prega ininterrottamente. Il suono dolcissimo della nostra lingua più antica per me è l’unico conforto. Sarà difficile che da questa trappola la sua preghiera possa raggiungere l’Altissimo.

Al centro della vettura, invece, finalmente ha chiuso bocca un essere viscido che non ha fatto altro che puntare il dito accusatorio. “Se siamo qui, è per colpa di quelli di noi che hanno sempre mantenuto le distanze, che non si sono mai voluti integrare, altezzosi e pieni di sé, avari…”

E’ andato avanti per ore. Lo avrei ucciso con le mie mani. Non abbiamo più nulla da perdere, ma almeno la dignità no, quella non me la può negare nessuno.

Mentre sono assorto in questi pensieri lugubri, mi volto ed è come se all’improvviso il sole fosse entrato qui dentro. Sudata, coi capelli arruffati, mi sorride con gli occhi e mi dona quella vita che sentivo sfuggirmi.


- Mi scusi, signore, potrei poggiare un poco la testa sulla sua spalla?

- Signorina, ne sono onorato, non ha nulla di cui scusarsi. Siamo in questa situazione…

-Lei ha gli occhi buoni del mio Babbo…


E gli occhi le diventano lucidi. Sono celesti, forse verdi. Di certo anche i suoi sono occhi buoni.

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Non so quanti giorni sono passati ancora. Appena arrivati a destinazione, ci hanno fatti scendere separando donne e uomini. A un tratto, un ufficiale tedesco mi afferra per il braccio e, con un sorriso glaciale, mi invita a seguirlo. Mi porta in uno stretto sgabuzzino e lì compie violenza carnale sul mio corpo. Da quel momento non mi è importato più di nulla. Sanguinavo. Mi hanno fatta denudare, mi hanno rasato i capelli e per tuto quel tempo io non vedevo l’ora che finisse.

Nella doccia, ho visto il mio corpo accasciarsi per terra insieme a centinaia di altri corpi. Poi qualcuno lo ha caricato su di una carriola ammassandolo su altri corpi ancora. Intanto mi libravo in alto nel cielo insieme a mille e altre mille mie compagne di sventura. Finalmente era finita!

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Appena arrivati a destinazione, ci hanno fatti scendere separando donne e uomini. A un tratto, un ufficiale tedesco mi afferra per il braccio e, con un sorriso glaciale, mi invita a seguirlo. Io mi libero dalla presa e gli urlo con tutta la voce che ho in gola “Iss Scheißkartoffeln!”, mangiapatate di merda. Lui mi pianta un proiettile dritto in mezzo agli occhi.

D’improvviso ero leggero, mi libravo in alto nel cielo insieme a mille e altri mille miei compagni di sventura. Finalmente era finita!

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Milano, 11 agosto 2014. Ora di punta in metropolitana. Sono in piedi e mi sorreggo a stento. Troppa ansia: è il mio primo colloquio di lavoro. Sono già zuppa di sudore. Dal navigatore sul telefono non riesco a capire se mi conviene scendere alla prossima o alla successiva. Magari sarà meglio chiedere. Abbasso lo sguardo sui passeggeri seduti e c’è un uomo anziano con un quotidiano spaparanzato anche sulle gambe del suo vicino. “MARGINE PROTETTIVO”, leggo in grassetto. A volte è necessario averne uno, ma spesso io opterei piuttosto per MARGINE AGGRESSIVO perché è sempre meglio prevenire. Infatti, schiaccio apposta il piede di uno che si stava avvicinando troppo alle mie chiappe e non me la contava giusta.

Mi decido, scegliendo un ragazzo dallo sguardo paterno: “Scusi…”

E chiedendogli l’informazione non posso fare a meno di pensare al video che mamma mi ha girato stamattina, quello di Totò a Milano “per andare dove vogliamo andare, per dove dobbiamo andare?”

Lui mi dice di seguirlo. Ok, tanto non potrà farmi a pezzi in mezzo a tanta gente.

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Lunedì 11 agosto 2014. Caldo da morire. Vorrei essere già a mare, ma mi tocca Milano, almeno per un altro paio di settimane. Per ora schiatto, poi si vedrà. Non ho nemmeno con chi andare. Coi miei stavolta no, ma per davvero. Sennò finisco come Robertino.

Qui a Milano resisterò al massimo per un anno, poi devo assolutamente farmi trasferire in un piccolo centro, magari nelle Marche che mi piacciono.

Sento uno sguardo sul collo. Mi volto ed è come se all’improvviso il sole fosse entrato qui dentro. Sudata, coi capelli arruffati, mi sorride con gli occhi e mi dona quella vita che sentivo sfuggirmi. Già l’ho vista da qualche parte. Sicuro. Mi rivolge la parola e mi sento un imbecille.

“Può seguirmi, se lo ritiene opportuno. Lavoro in quello stesso edificio.”

Acconsente e, tornati in superficie, finalmente posso farle la domanda che ho in mente dal primo istante.

- Prende spesso questa linea, vero?

- No, veramente è la prima volta che prendo la metro a Milano.

- Ah… - mi sento un coglione – Eppure avrei giurato di averla già vista.

- Avrò una sosia.

Dalla stazione all’ufficio saranno al massimo 500-600 metri. Il nostro sembra uno scambio di dati su fibra ottica. Quando ci salutiamo, mi sento come ubriaco. Di lei so praticamente l’indice di tutto ciò che ci si può raccontare e altrettanto lei di me. Ci scambiamo i numeri.

- Mi chiamo Rebecca.

- Io Massimo.

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1° agosto 2021

Siamo in macchina da un paio di ore. Mi piace guidare in autostrada, mi rilassa. Le Marche sono alle spalle. Primi 200 chilometri percorsi. Ce ne restano altri 520 circa. Tacco dello Stivale, arriviamo!

Rebecca ha reclinato un po’ il sediolino e ha socchiuso gli occhi.

Dietro, Riccardo, 5 anni, è il più giovane  DJ da viaggio, col suo bluetooth e la canzone dello Zecchino d’Oro scritta da Simone Cristicchi.

La piccola Elvira come suo solito fa l’appiccicosa e vuole poggiarsi addosso a lui.

- Vile Elvi, ti levi!?, fa lui.

Al che Rebecca comincia a ridere a crepapelle, fino alle lacrime.

Poi piange, ma piange davvero.

I bambini allungano le manine per consolarla.

- Che succede?

- Non lo so... piango di felicità.






Fulvio Del Deo, 14 agosto 2021