Nel 1541 tutti gli ebrei, in massima parte sefarditi, dovettero lasciare il regno di Napoli a seguito del decreto definitivo di espulsione. Restarono solo i convertiti, che venivano detti marranos, cristãos-novo, o conversos.
A oggi, sono trascorsi
481 anni da quella triste data, ma i quasi cinque secoli trascorsi non hanno
cancellato l'impronta giudaica in un'infinità di persone, sia in chi è
consapevole delle proprie radici, sia in chi le ignora del tutto.
Per gioco, voglio disegnare in pochi tratti cinque tipi di marrani del Terzo
Millennio.
1. SILVIA
Silvia è una donna minuta, sotto il metro e sessanta, nasuta e molto vanitosa.
Il detto "altezza, metà bellezza" per lei diventa "bellezza,
metà altezza".
A conferma di ciò, tira in ballo molti esempi, a partire da Marylin che certo
alta non era... o la bellissima Scarlett Johansson che, come Silvia non arriva
al metro e sessanta.
Ciò che conta per Silvia, è essere perennemente al passo coi tempi, non farsi
trovare mai impreparata al nuovo, soprattutto non invecchiare mai. Per non
invecchiare, si sa, servono i soldi. I soldi non danno la felicità, ma non
averne rende infelici. Perciò, meglio averne di più e spenderli bene. E cosa di
meglio c'è che spenderli per sé? Nulla. Soprattutto se a lavorare c'è qualcun
altro che li guadagna per te.
Le ideologie, le dottrine, ma anche i valori, vecchi o nuovi che siano, sono
tutte cose inutili, noiose e fugaci. Invecchiano prima di dare frutti. E spesso
i loro frutti marciscono subito. Meglio le certezze come soldi, casa, famiglia
e, perché no, pettegolezzi.
Dio? Chi lo sa... Se esiste, di sicuro non se la prenderà se battezzo e faccio
fare la comunione ai miei figli. Tanto, male non fa.
Israele? Sì, il fatto che qualche antenato venisse da lì non mi cambia la vita
più di tanto… ma resta comunque un posto stretto e scomodo, da cui ci si può
spostare solo in aereo. E poi, sono zotici, polemici e anche un po’ cafoni. A
Tel Aviv la gente esce di casa con le infradito, a Gerusalemme ci sono i bigotti.
Non fa per me. Preferisco Parigi, preferisco andarci con la mia bella macchina
dotata di un capiente bagagliaio e mio marito al volante che si diverte a
guidare.
Personaggio ebraico di riferimento: Scarlett Johansson.
2. PIETRO
Pietro è basso e ha gli occhiali. Il fatto di avere gli occhiali non guasta, solo
che a lui piacerebbe essere alto. Ma è impossibile diventare alti se si è
bassi. Perciò, visto che alto non può diventare, cerca almeno di diventare
muscoloso.
Così dedica parte del suo tempo alla ginnastica, finché allo specchio del
bagno, quello che fa vedere solo metà del corpo, la parte superiore diventa da
super-eroe.
Gli interessi di Pietro vanno dall'Hi-Tech alla veterinaria, passando per la
psicoanalisi. E nella psicoanalisi si fermano molto a lungo. Passa gli anni del
liceo a leggere e rileggere le opere di Freud. In seguito, approda ai deliri di
Wilhelm Reich.
E questo gli fa capire quanto sia indispensabile avere uno strizzacervelli. Ci
va. Non gli piace. Cambia strizzacervelli finché non trova un’avvenente dottoressa
che soddisfa la sua autostima. Spende un capitale in terapie che gli fanno
schizzare alle stelle la fiducia nel suo fascino.
Tenta approcci con diverse donne, quasi tutti fallimentari. Quando finalmente
non viene friendzonato, o scaricato al primo appuntamento, trova una brava
ragazza, paziente e discreta. Però lui va in crisi perché avverte la sua
presenza come un ingombro asfissiante e costante, fisicamente troppo esteso,
con fianchi larghi, seno, odore e profumo, voce, assorbenti
nell'indifferenziata. Si accorge di non tollerare la sua onnipresenza nella sua
vita. Così arriva presto alla rottura e prende dei gatti. Questi son
ancora più ingombranti e puzzano pure, ma lui non ne avverte il fastidio.
Dio? non esiste. Gli ebrei? fanatici. Israele? uno stato abusivo che ha rubato
la terra ai pacifici contadini palestinesi. A quelli che gli fanno notare che
potrebbe avere legami con l’ebraismo risponde in malo modo, nega, si oppone con
tutte le sue forze. “Non ho niente a che fare con quei cazzi di ebrei!”
Personaggio ebraico di riferimento: Woody Allen.
3. FLAVIO
Flavio è sempre stato strano, fin da bambino, a cominciare dai capelli che sono attaccati molto in alto sulla fronte, asimmetrici, disordinati, pieni di vertigini spesso doloranti e con riflessi rossi.
Puoi fargli di tutto, lui sorride. Se esageri, ti avvisa che non devi esagerare. Se continui a esagerare, lui ti colpisce. E viene incolpato perché si vede solo la sua reazione e non cosa l’ha provocata.
Quando ti colpisce, non ti ucciderebbe mai, ma desidera la tua morte. E lo ripete fra sé o solo nella mente: "muori!". Questo, perché sa che le parole sono importantissime, tant'è che si narra che il creato sia nato dalle parole divine.
Lui racconta sempre tutto. Si ubriaca delle sue stesse parole. Racconta i sogni che fa, le cose che pensa, le idee che gli vengono, le fantasie e le paure.
Sa che con le parole si può fare pace e si possono scatenare guerre. Con le parole si può combattere contro le ingiustizie. Con le parole si può testimoniare e mantenere la memoria. Con le parole si possono far conoscere i nonni ai figli che non li hanno visti.
E poi, con le parole, cosa più importante: si può far ridere!
Dio? Bho? se c'è mi fa proprio piacere. Se fossi in lui sarei contento di non essere disturbato da preghiere e richieste. Perciò lo rispetto e cerco di non dover ricorrere a lui. Israele? Troppo buono coi nemici, gli sorride. Se esagerano, li avvisa che non devono esagerare. Quelli continuano a esagerare, e Israele li colpisce e viene incolpato perché si vede solo la sua reazione e non cosa l’ha provocata.
Personaggio ebraico di riferimento: Gioele Dix.
4. ARNALDO
Arnaldo ha capito che se fai un sacco di soldi
puoi permetterti di essere anche generoso. Altrimenti sei condannato a fare l’avaro,
il pidocchioso. E ha anche capito che per fare molti soldi devi fare in modo
che, prima di tutto, tu senta il bisogno di quei soldi, altrimenti ti sentirai
demotivato e non ti dedicherai a fare soldi, perdendo tempo a trastullarti
appresso a hobby, passioni, o donne.
Allora, la prima mossa da fare è trattarsi bene, non accontentarsi mai di poco,
ma puntare in alto. Spendere più del dovuto e poi si vede come appararsi.
"Scrupoli morali" è un'espressione che a lui dà la nausea. Nessuno è
diventato qualcuno facendosi schiavizzare da catene invisibili come gli
scrupoli morali. Questo non vuol dire diventare criminali, ma se serve
schiacciare qualcuno senza finire in galera o rischiare vendetta, perché
astenersi? Lo schiacciato si risolleverà e avrà imparato qualcosa dalla
lezione. Insomma, un giorno dovrebbe pure ringraziarlo!
Dio? È un business che non
m'interessa. Israele? Un buon esempio di resilienza e di kutspà, di cazzimma
come si dice a Napoli. Ma neanche me ne frega più di tanto. Non ci andrei mai a
vivere.
Personaggio ebraico di riferimento: Soros.
5. AMALIA
Amalia soffre di empatia cronica. Sta male anche se vede una
mosca agonizzante. Raccoglierebbe tutti i randagi del mondo e li ospiterebbe a
casa sua, non dormirebbe la notte per farli stare a loro agio.
Anche il suo uomo è un randagio raccolto per strada, un bisognoso da soccorrere,
un malato a cui fare da crocerossina.
Sa che l’Inquisizione è lontana, che treni per Auschwitz grazie al cielo non
partono più. Ma l’idea di avere anche una goccia di sangue giudeo la spaventa.
Da un lato, le piacerebbe esserne orgogliosa, se non avesse paura l’ostenterebbe,
ma la cosa la costringerebbe a dover affrontare la reazione del mondo attorno, del
suo uomo, dei parenti, degli amici, dei vicini di casa. Meglio evitare, anche
perché non è sicuro. E poi non significa niente, sarebbe una forma di razzismo…
Dio? Speriamo che esista davvero!
Personaggio ebraico di riferimento: Anna Frank.
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