In Russia ci sono dissidenti in prigione, come negli anni della dittatura comunista.
Ma ci siamo mai chiesti perché, dal secondo dopoguerra, in Italia non avviene più nulla di simile?
Il nostro è forse diventato un paese più democratico, in cui è permessa ogni forma di dissenso?
O più semplicemente non esiste più nessun dissidente tale da far paura al potere?
Negli ultimi tempi, fra emergenze di ogni genere, abbiamo assistito allo spettacolo ignobile di un regime che getta via la maschera senza timore di mostrare il suo vero volto autoritario.
Se in Italia avvenisse come in Russia, se ci fosse un personaggio abbastanza potente in contrasto con il governo, secondo voi sarebbe lasciato libero di agire o almeno di parlare?
Io ho visto persone zittite con prepotenza, messe alla gogna, rimosse, licenziate, minacciate per molto meno. Ho visto la polizia trattare come terroristi i portuali di Trieste. Ho visto medici radiati dall'ordine. Ho visto un medico impiccarsi per proteggere la propria famiglia. Ho visto insegnanti umiliati, "demansionati".
Tutte persone poco potenti, non miliardari, a cui il regime ha tappato la bocca, ha negato visibilità.
Mi chiedo, se uno dei nostri miliardari o uno dei nostri leader politici con una base elettorale consistente un giorno decidesse di opporsi allo strapotere del governo, secondo voi quanto durerebbe?
Quanti magistrati lo annegherebbero di avvisi di garanzia, quanti giornali lo infamerebbero con scoop costruiti ad arte, quante manette scatterebbero?
Ecco perché i "grandi incendiari" di ieri, come Matteo Salvini o Giorgia Meloni, sono diventati improvvisamente solerti pompieri.
Ecco perché uno che sa bene di restare per sempre all'opposizione, come Marco Rizzo, continua a recitare la parte del bastian contrario.
I Russi sorridono poco. Di chi sorride troppo, dicono "sembra un cavallo con quei denti da fuori!"
Riescono a essere sgradevoli perché non usano eufemismi. I loro nonni sono stati vittime dell'ottimismo socialista, quello che volle mettere al bando i "concetti negativi", sostituendoli con "concetti positivi mancanti": al posto di "cattivo", bisognava dire "non buono".
Per loro, il politicamente corretto dell'occidente è merda secca, vecchia e ben conosciuta e non vi si piegheranno mai.
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