martedì 14 gennaio 2025

"Pakistan", uno Stato fondato sulla discriminazione religiosa

 Il nome Pakistan fu inventato nel 1933 da Choudhry Rahmat Ali, uno studente musulmano dell'Università di Cambridge.

Il nome Pakistan ( پاكِستان) è composto da Paki (پاکی), che vuol dire "purezza", unito al suffisso -stan (ستان), comune a molti Stati asiatici, che significa "paese", "luogo di".

"Paese dei puri", in contrapposizione al "paese degli impuri", ossia al resto dell'India, considerato dai musulmani un luogo popolato da gente indegna, poiché non appartenente ai "popoli del patto" (أهل الذمة), ebrei e cristiani, i quali sono tollerati dal Corano come "dhimmi" ("protetti" se paganti la jizya, ossia una sorta di pizzo islamico).

L'idea di creare uno Stato "puro", ripulito dalla presenza di una parte della popolazione ritenuta subumana, è un'idea identica a quella della Germania nazista che "ripulì" il paese dalla presenza dei cosiddetti "Untermenschen" (subumani), sterminandone 6 milioni.

La "purificazione" del cosiddetto Pakistan dal resto dell'India costò 2 milioni di morti e 14 milioni di profughi.

Uno Stato del genere, costruito sull'eliminazione di una parte della popolazione, ritenuta indegna di appartenervi, non dovrebbe mai ricevere riconoscimento diplomatico dalla comunità internazionale.

Invece, nell'agosto del 1947, i primi a riconoscere il neonato "Pakistan" furono:

1. Regno Unito, promotore della secessione dal resto dell'India, per sottrarre a quello stato (che gli Inglesi temevano si sarebbe alleato con l'URSS), territori importanti dal punto di vista strategico.
2. Arabia Saudita
3. Iran
4. Turchia

Ad oggi, Israele è l'unico Stato al mondo a non riconoscere il cosiddetto Pakistan.



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