Dato che ai sardi con una legge elettorale ingiusta, viene impedito di eleggere
i propri rappresentanti al Parlamento europeo, non rimane che protestare non
andando a votare.
Il gioco democratico non è normale ma truccato.
Sono
state tentate tutte le strade, sono stati proposte leggi ed emendamenti alla
legge in discussione al Senato più che giusti ma bocciati.
Si è contraddetto
il principio di uguaglianza costituzionale fra i cittadini perché mentre la si
garantisce ai cittadini siciliani non si garantisce i sardi.
Quindi essendo
l'arma del voto data ai cittadini sardi scarica, si sceglie semplicemente di non
usarla.
Il risultato del non voto sarà però un voto di libertà.
Non si
tratta quindi di una astensione che disprezza il votare o di disimpegno, ma
l'ultima possibilità di esprimere collettivamente la propria indignazione e la
richiesta di un collegio unico sardo e il rispetto dei sardi come minoranza
linguistica.
L'astensione dal voto per il Parlamento europeo, dal quale sono
assenti da diverse legislature i sardi, nasce non per scetticismo, disprezzo
dell'Unione europea o dell'europeismo, ma al contrario dal desiderio di essere
rappresentati da propri rappresentanti, legati alla Sardegna e che conoscono i
nostri problemi, la nostra cultura e le nostre aspirazioni.
L'astensione è
pure una forte protesta verso l'egoismo dei continentali e dei parlamentari
tutti, che salvo una pattuglia di sardi, ha deciso di penalizzare la Sardegna
oltre ogni limite consentibile.
Perciò aderiamo compatti a questa campagna di
boicottaggio, propagandiamola e diffondiamola per iniziare a tutti i nostri
amici di Facebook chiedendo loro di cliccare mi piace. I numeri ci daranno idea
del consenso e della protesta di un popolo che veramente si è rotto le scatole
ed è pronto a reagire democraticamente ma con forza.
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